Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Folgóre da San Gimignano è stato un poeta italiano del ‘300. Fu un rappresentante della poesia comico-realistica, un movimento poetico nato in Toscana circa nella metà del suo secolo che si contrapponeva alla lirica italiana dominante di quell'epoca per lo stile basso e le tematiche laiche e mondane.
Nei suoi versi, Folgóre rappresentò anche scene di caccia, giostre e conviti della ricca borghesia cittadina.
Famosi sono i suoi sonetti sui mesi e sulla settimana: ecco marzo
Di marzo sí vi do una peschiera
d’anguille, trote, lamprede e salmoni,
di dèntici, dalfini e storioni,
d’ogn’altro pesce in tutta la rivèra;
ecc.ecc.
Ecco la prova che la lampreda fosse considerata pesce commestibile e difatti lo era anche da noi.
La lampreda, che era vissuta in mare 4 o 5 anni, risaliva il Serchio fra febbraio e marzo arrivando fino alla steccaia di Ripafratta dove si accoppiava e, come i salmoni nelle loro classiche e note risalite, moriva e la pietosa corrente la riportava nel suo primitivo ambiente.
Noi pescatori usavamo i piccoli, le lampredine, per pescare cavedani e ragni e io, nella mia vita sul Serchio, raccattavo i pesci morti, che avevano pelle durissima bellissima tigrata, per conciarle e farne copertine per i libri di scuola destando meraviglia fra i compagni cittadini. Ora la lampreda è completamente scomparsa dal nostro e dagli altri fiumi italiani e riguardo con tenerezza, non con il ribrezzo comune, la sua bocca unica e bella nella sua bruttezza!
La foto “del giorno” è di “un giorno” di mezzo secolo fa e la lampreda era lunga più di un metro e del peso di diversi chili.