Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
NON C’E’ DUE SENZA TRE.
Tutto è partito da quella “crisi al buio” aperta da Renzi “in piena pandemia”. Allora non se ne trovava uno, tra politici, giornalisti, accademici commentatori, attori, cantanti, conduttori televisivi perfino di programmi di intrattenimento, che non ripetessero come un mantra contrattuale “non ho capito i motivi di questa crisi”, “Renzi è un irresponsabile che farà pagare al Paese la sua smania di protagonismo e la sua voglia di vendetta”.
Inutile ricapitolare i più che evidenti perché di quella crisi, il merito della soluzione Draghi, i grandi passi avanti dell’Italia, fatti in tutti i campi e non solo in Italia.
Oggi quasi tutti quelli che non avevano capito allora e davano la caccia a Renzi, sono tutti qui che dicono e scrivono che sia benedetto il giorno dell’arrivo di Draghi a palazzo Chigi.
Che per la proprietà transitiva significa benedetto il giorno che uno, appoggiato da pochissimi, ha deciso che bisognasse fermare la corsa verso il baratro e rimettere al più presto il Paese sul binario giusto. Sì, proprio in piena pandemia.
Taglio con l’accetta per brevità, so bene l’immane lavoro che resta da fare per uscire definitivamente dalla pandemia e per consolidare una crescita più equa.
Ma credo che prima di continuare a parlare di Renzi a vanvera, in molti dovrebbero chiedere scusa innanzitutto ai cittadini allora turlupinati e che continuano ad essere trattati da fessi ancora oggi.
Un particolare agghiacciante è che quella gentaglia è pagata profumatamente per far deragliare il Paese, imbrogliando persone che fanno i salti mortali per mettere insieme il pranzo con la cena. Che schifo!
Le ultime vicende, parlamentari e non, preannunciano grandi sommovimenti visibili a chi non sia accecato dai propri fantasmi.
Proprio nel momento in cui i conservatori di destra e di sinistra si uniscono per riproporre il vecchio, strainutile, schema bipolare, cioè o con Letta e Conte di qua, o con Salvini e Meloni di là, le due rispettive strategie stanno franando.
Da una parte diventa sempre più rischioso per il PD puntare tutto su un’alleanza strategica con un M5S in caduta e diviso. Che razza di stabilità puoi proporre al Paese se
non sai cosa sarà il M5S nel prossimo futuro?
Dall’altra si profila nella Lega lo scontro aperto tra Salvini e Giorgetti, che oggi, prendendo spunto dall’incontro del suo segretario con Bolsonaro, ha criticato apertamente la collocazione internazionale affermata negli anni da Salvini, ponendogli un out out sui grandi dossier del governo.
Anche il centrodestra non reggerà a lungo. Oltre alle dinamiche della Lega emergono quelle dentro FI, dove l’ala liberale scalpita in senso contrario all’asse Salvini – Meloni. Anche se al momento non spinge per un chiarimento in attesa che si definisca la questione dell’improbabile candidatura di Berlusconi a PdR.
Il passaggio dell’elezione presidenziale sarà fondamentale. Ma non è proprio detto che ne esca rafforzato il sogno bipolare dei due fronti conservatori, i cui leader sfoggiano sicurezza, ma sono visibilmente nel pallone.
Così a sinistra riesumano il diversivo Renzi, compresa una presunta alleanza tra Italia Viva e la destra, ma in realtà rimuginano sul da farsi preoccupati di trovarsi, magari, a doversi allineare, come è già accaduto due volte, all’odiato senatore di Scandicci.
Che gli ha detto “non preoccupatevi, arriveremo a fari spenti”. Non c’è due senza tre.