Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Elezioni suppletive e candidature eccellenti Il collegio elettorale 1 di Roma per la Camera dei Deputati non ha più il parlamentare.
Gualtieri diventato sindaco ha lasciato libero il seggio.
Prima di inoltrarci nelle cronache della politica politicante, vediamo di capire qualcosa dei convocati alle prossime suppletive. Quel collegio coincide in grandissima parte con il Municipio 1.
Nelle elezioni più recenti, quelle amministrative, la lista più votata è stata quella riformista denominata Calenda, dal nome del candidato sindaco. Nel referendum del 2020, quello del taglio populista dei parlamentari, nel Municipio 1 vinse il NO. Un rifiuto netto delle indicazioni che l’alleanza al governo, PD-5Stelle propose. Dovendosi rinnovare la rappresentanza parlamentare è del tutto evidente che ci si aspetti che, democraticamente, si promuovano candidati coerenti con lo spirito repubblicano e riformista di quel collegio e magari anche delle pari opportunità.
Invece. Letta, segretario del partito del parlamentare dimesso, propone di fare un passo indietro e candidare, il leader di un altro partito, o meglio, del gruppo più numeroso nella frantumazione del fu movimento di Grillo. Propone Giuseppe Conte. Un dono. Per cementare l’alleanza, afferma Letta, e fare le prove per un futuro prossimo.
Conte, che ha già rifiutato di correre in un altro collegio romano dove il dimesso era un penta stellato, consapevole che non esistono più collegi sicuri per il suo simbolo, tentenna.
Sono tempi nei quali è difficile fidarsi di qualcuno. Poi è di studi classici e rimugina sul Timeo Danaos et dona ferentes.
Sull’amorevole tentativo di Enrico Letta piomba la ironica profezia di Matteo Renzi. Se Conte diventa il candidato del PD assisteremo a una fantastica campagna elettorale. Ci divertiremo.
E no.
Questo è troppo, vuole mettere bocca anche su Roma, deve aver pensato Carlo Calenda.
In men che non si dica, confida all’HP che si candida lui. Ormai, quando si tratta di patenti di riformismo ha lo stesso furore di un pontefice ex cathedra, come quelli della Ditta quando devono stabilire la natura di sinistra.
Come finirà questa non onorevole vicenda di forti convinzioni sulla scarsa autonomia degli elettori? Sarà il furbo Conte a respingere, ringraziando, il dono, lui ha altre ambizioni, lui è il leader più amato e rimpianto degli italiani e concorrerà al momento giusto per tornare a fare il Primo Ministro, mica i ciufoli che gli offre Letta.
E Carletto?
Carletto si tiene pronto: hai visto mai che qualcuno dica che per il Colle ci vuole un profilo di riformista né di destra né di sinistra?