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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Umberto Mosso
IL MALE OSCURO

23/12/2021 - 14:53

IL MALE OSCURO


L’ex presidente della regione Basilicata, Marcello Pittella (PD), è stato assolto dal tribunale di Matera dall’accusa di falso e abuso d’ufficio nella Sanitopoli lucana che, nel 2018, gli era valsa gli arresti domiciliari e le conseguenti dimissioni da presidente della giunta regionale.
A seguito del consueto processo mediatico, che condannò a furor di popolo Pittella come un pericoloso criminale, pronto a reiterare i reati oggi dimostrati inesistenti, i lucani preferirono eleggere un presidente di centrodestra.
Onore a Pittella, dunque, da sempre conosciuto come uomo integro e dedito disinteressatamente al bene della sua terra. Ma niente potrà risarcire lui e la sua famiglia di tre anni di calvario pubblico, frutto di un modo barbarico di concepire la funzione giurisdizionale e quella dell’informazione.
Con poche eccezioni, che all'epoca definirono “acqua fresca” le imputazioni a Pittella (il Foglio), tutta la grande stampa locale e nazionale sbatté il mostro in prima pagina.
Furono, invece, riportate con grande rilievo le affermazioni della Procura di Matera che, ancora prima del processo, bollavano Pittella con parole che non avevano niente del lessico giuridico, ma erano solo una invettiva falsamente moralistica scagliata, abusando del prestigio della toga e della compiacenza dei media amici, contro il solito politico corrotto.
In questi giorni assistiamo alla polemica, che definire vergognosa è un eufemismo, di giornalisti contro la recente legge approvata dal Parlamento che rafforza le garanzie sulla “presunzione di innocenza”.
Un principio cardine della democrazia, sancito dalla Costituzione, così scarsamente applicato nel nostro Paese da essere stato sollecitato nella sua completa e rigorosa applicazione dalla Corte Europea che, anche su questo, aveva segnalato il disallineamento dell’Italia dalle norme dell’UE.
I PPMM, ai quali la Costituzione affida il compito della pubblica accusa, non del giudizio, nell’esercizio della quale, dice esplicitamente, che gli inquirenti devono cercare la verità anche raccogliendo le prove a discarico degli inquisiti, e i giornalisti, che non dovrebbero, non fosse altro che per onore professionale e dignità personale, limitarsi a collazionare le veline delle procure, protestano.
Sostengono che esprimersi rispettando il principio costituzionale della presunzione di innocenza sia una limitazione della libertà di stampa.
Ma di quale libertà di stampa parlano? Quella di sgomitare per entrare nel novero dei giornalisti amici, ai quali è dato accesso ai documenti che filtrano dagli Uffici giudiziari, che in cambio pubblicano con grande rilievo le tirate moralistiche spesso senza fondamento giuridico che, dopo anni, vengono smentite nei processi? Tutto a scapito dei colleghi, magistrati e giornalisti, che fanno correttamente il loro mestiere?
Il giornalismo asservito è la prima, vera, negazione della libertà di stampa.
Quello di Pittella non è un caso sporadico. Assistiamo quasi ogni giorno ad amministratori pubblici costretti a rinunciare al mandato popolare per l’accanimento giudiziario-mediatico che, in seguito, sarà smentito nel processo. Ma con quell’accanimento, del quale nessuno poi risponderà, si rovinano le vite personali e pubbliche di donne e uomini onesti, si cambiano di segno politico le amministrazioni.
Per non dire delle migliaia di casi “anonimi” che popolano ingiustamente le nostre carceri.
Un danno enorme per la democrazia, un contributo malvagio al discredito della politica e delle istituzioni sul quale lucrano e continuano a lucrare le forze politiche, primo il M5S, che fanno del giustizialismo un’arma di distruzione della civiltà giuridica europea.
A questi volgari parvenu dell’europeismo opportunista non resta che seguire Meloni la quale, dichiarando apertamente di non condividere alcuni principi costituzionali, come quello contrario all’ergastolo ostativo, altro punto di richiamo all’Italia da parte della Corte Europea, propone sfacciatamente al Parlamento di Cambiare la Costituzione perché troppo garantista.
E i bravi democratici tutti zitti, gongolanti a giocare a Sandra e Raimondo.





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23/12/2021 - 22:29

AUTORE:
Bruno della Baldinacca (alias Bruno Baglini)

Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto fu un bel film da premio Osrcar, di Elio Petri con Gian Maria Volonte' e Florinda Bolkan.

Venendo ai nostri giorni vediamo che la massima di Piercamillo Davigo gli si è rivolta contro perché indagato anche lui che andava dicendo: son tutti onesti finche Noi non li scopriamo e/o....chi è luilì il Cacini?
Poi il magistrato inquirente non può essere anche il giudicate; li pare ci siamo intesi sulla terzietà...o ancora no?!?

Di Locchetto aveva ragione il lucchese Oreste Testi.
Di contro vediamo che: Matteo Renzi si è dimesso due volte per questioni politiche e neppure tanto dipendenti dalle sue scelte politiche che non sto a ripetere per la 100esima volta e mai 116 (centosedici) volte perchè indagato (e mai condannato) ed "assolto" quasi giornalmente ormai.

Poi se vogliamo fare dibattiti "cogenti" fra me che son nato contadino alla Baldinacca e te che siei uno dei 100.000 di nome Massimo che vivono sia in Italia; mettiamo a Sant Andrea in Pescaiola e/o Molina di Quosa oppure a Parigi o Londra; vieni a trovarmi, tanto lo sai ndove sto di 'asa e appena asciuga mpopò la tera (terra) si vanga il mio orto assieme e si ragiona (anche) a mano.
La vanga per gli ospiti, mancina e maritta ce l'ho; anzi ho: due bresciane e due vanghe (non lucchesi perché un'èn bone nemmeno a levà le bodde di 'antina).

Nota: le notizie valide (come pretendi di chiamarle te) chi le dovrebbe validare?
Non siamo qui per canzonarci "a vicenza" e la notizia sbagliata, se riportata è grave doppiamente.

...il "povero" D'Alema ebbe a dire che i fiorentino sarebbe caduto per via giudiziaria....oimmena però; opperchè Linda Giuva non gli da qualche pattone per rinsavirlo mpopò?
Era tanto un bravo ragazzo quando veniva lui, Mussi, Fratoianni (padre) tutti i mercoledì a vedere le rassegne cinematografiche che facevamo al Teatro del Popolo di Migliarino.
bona.

23/12/2021 - 21:18

AUTORE:
Massimo

Chi è cagione del suo male...che vuol dire, che è la magistratura il problema ? Ma scherziamo ?
Comunque se Achille Occhetto lo avesse fatto, personalmente penso che avrebbe fatto bene.
E a Gardini non arrivò mai l'avviso di garanzia, ne fu indagato ne condannato. Quello fu suo cognato, Carlo Sama. Gardini si suicidò, forse per paura forse per problemi suoi, ma a noi non è dato sapere.
Se vogliamo fare dibattiti portiamo notizie valide, altrimenti asteniamoci.
Buona serata

23/12/2021 - 16:25

AUTORE:
Bruno della Baldinacca (alias Bruno Baglini)

...Di Pietro Antonio si trovò per li puro caso ed infatti vengon chiamati anche "sostituti procuratori" e la moglie del dirigente del Pio albergo Trivulsio vuotò il sacco di fronte al "fortunato" Antonio di turno.
La chiamarono "tangentopoli" e poi tutto quel che pareva od erano "scandoli" finivano sempre in "opoli".
Il mio ricordo va a quei tempi che se era ora come ora con la scadenza del settennato quirinalizio; Francesco Saverio Borrelli (capo del GIP) Giudice Indagini Preliminari, veniva eletto a furor di popolo PdR, e non l'Antonio Di Pietro che fu si ministro ma con caratteristiche dell'odierno Calenda (discontinuo).
Poi ho un altro ricordo buffo assai e si tratta/trattava del segretario del mio partito, il PDS diretto "si fa per dire" da Achille Occhetto che Oreste Testi di Lucca già a quei tempi chiamava "Locchetto" e sai perché ora dico che è un ricordo buffo!?
Perché "Locchetto" disse: se mi arriva un avviso di garanzia mi dimetto immediatamente da segretario del partito,(ed erano tempi al buio per davvero, vedasi l'avviso di garanzia al povero Gardini)
Pittella è ancora fra noi, fracassato ma esiste; lui il Gardini, "condannato" no.
Gli avvisi di garanzia a quei tempi erano considerate anche da noi grebani, condanne istantanee.

Ergo: un Piercamillo Davigo qualsiasi volesse/voleva far fuori il capo dell'opposizione....zacchete un "avviso" e via!

...e così la credinciana dirigenza PDS-DS-PD "condannando" i suoi per interposta persona ha perso quattro regioni regalate alla destra Liguria, Calabria, Umbria, Basilicata ed anche Bologna facendo credere che Vasco Errani fosse un profittatore come pure il presidente della provincia di Milano; Filippo Penati morto di crepacuore e riabilitato poi come un Cristo qualsiasi.
..meditate gente meditate!

23/12/2021 - 15:21

AUTORE:
Massimo

... oscuro è che la corruzione esiste, ed è uno dei mali profondi di questo paese. Pittella è stato assolto con altri indagati, 1* grado, ma altri 7 funzionari statali sono stati condannati con pene che vanno da 1 ai 5 anni, sempre in 1* grado.
Dunque il problema è la magistratura o chi delinque ?