Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
HASTA LA BANANA SIEMPRE, PROF!
Ora o mai più, professor Montanari!
Il momento è quanto mai propizio: ogni contendente nello sterminato mercato politico della sinistra socialpopulista è vinto, disperso, disarmato. D’Alema e Bersani sono accucciati fuori dal Nazareno, in attesa che qualcuno apra loro uno spiraglio per farli sgattaiolar dentro o almeno metta fuori la ciotola dei croccantini; Grillo ha lasciato a un damerino azzimato il timone del relitto pentastellato, ormai imborghesito e zeppo di ex rivoluzionari intenti solo a riempirsi la pancia e l’estratto conto pensionistico; la gloriosa frangia dei comunisti da divano, i Fassina, i Fratoianni, i Rizzo sono ridotti a zimbelli social che non riconoscerebbero un operaio neppure ai cancelli di Melfi durante il cambio turno.
Cosa aspetta professore? Scenda in campo, fondi il suo partito del popolo e dimostri a tutti che lei non è solo chiacchiere e distintivo, che non è solo un saccente collezionista di incarichi accademici con l’hobby dell’opinionismo né un attrezzo di scena della Gruber, che le sue intemerate anticapitaliste non sono il copione del suo personaggio o coreografie ad uso dei talk show ma concreti e attuabili progetti politici.
Le risorse non le mancano. Le schiere grilline sono uno splendido e poco valorizzato vivaio di menti in disonorevole parcheggio: i Toninelli, i Giarrusso, i Bonafede altro non chiedono che una seconda occasione per dimostrare l’infallibilità dei dogmi pentastellati a beneficio del popolo oppresso dal turboliberismo. Statisti del progressismo ortodosso come Arturo Scotto e Alfredo D’Attorre, oggi ingiustamente condannati a oscuri e precari incarichi di partito o relegati nelle retrovie della macchina governativa demoplutocratica draghiana, potranno fornire al nuovo soggetto politico l’indispensabile impalcatura etica; esperti di sanità pubblica come Massimo Cacciari e Giorgio Agamben potranno finalmente riorganizzare il programma di contrasto alla pandemia su basi democratiche archiviando la dittatura militare; scienziati della comunicazione come Chiara Geloni e Rocco Casalino si incaricheranno di diffondere il verbo al popolo, grazie ai sapienti ed equilibrati tipi del Fatto Quotidiano dell’amico Travaglio.
Non si dimentichi di Conte, per carità, che quello tiene famiglia. Non sa far nulla, ma è educato e non sporca. Qualcosa per lui dovrà inventarsi.
Considerata l’ampiezza della prateria e l’assenza di concorrenti, lei qui mi può arrivare al 30% con poco sforzo. Del resto l’Italia ha sete di sinistra: quella vera, non le boiate riformiste e confindustriali che Renzi ha messo in testa a troppi socialisti. I banchieri in grisaglia hanno stufato, è scoccata l’ora degli intellettuali. Se lei ci mette del suo e si fa aiutare da quelli giusti possiamo arrivare al 40%.
Tragga il dado, prof, varchi il Rubicone, si assuma finalmente la responsabilità delle sue idee. Ci faccia vedere che razza di tigre di carta è Mario Draghi, dimostri con i fatti che il socialpopulismo è la ricetta giusta per l’Italia. Certo, dovrà mettere il naso fuori dal circolo Pickwick di La7 e dalle aule di storia dell’arte; dovrà dimostrare di capir qualcosa di economia e amministrazione pubblica; ma lei sembra aver le idee così chiare sui sacri principi che non sarà la prova dei fatti a metterla in difficoltà. Siamo certi che la lezione del 2017 è stata imparata, che l’armada invencible di fieri democratici corbyniani messa su da lei e Anna Falcone per sabotare il referendum costituzionale e squagliatasi subito dopo stavolta non fallirà il colpo.
La patria chiama, il popolo è unito: hasta la banana siempre, prof!