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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
La bellezza è negli occhi di chi guarda
di Luigi Polito e Sandro Petri
I trabocchi di Bocca d'Arno

16/1/2022 - 16:34


 Il terzo appuntamento con le foto di Luigi Polito è dedicato ai trabocchi di Bocca d'Arno, a Marina di Pisa.

I trabocchi sono un soggetto molto ricorrente nelle foto del litorale di Marina, e non potrebbe essere altrimenti, posizionati come sono nel mare davanti alla spiaggia del Gombo con lo sfondo delle Alpi Apuane. 

Una posizione che li rende confrontabili per bellezza ai trabocchi "originali", quelli abruzzesi della Costa dei Trabocchi, costruiti tra il 1400 e il 1600.

Entrambi hanno avuto un testimone d'eccezione, Gabriele D'annunzio, che così descriveva quelli dell'Adriatico:

“La lunga e pertinace lotta contro la furia e l’insidia del flutto pareva scritta su la gran carcassa per mezzo di quei nodi, di quei chiodi, di quegli ordigni. La macchina pareva vivere d’una vita propria, avere un’aria e una effigie di corpo animato. Il legno esposto per anni e anni al sole, alla pioggia, alla raffica, mostrava tutte le fibre, metteva fuori tutte le sue asprezze e tutti i suoi nocchi, rivelava tutte le particolarità resistenti della sua struttura, si sfaldava, si consumava, si faceva candido come una tibia o lucido come l’argento o grigiastro come la selce, acquistava un carattere e una significazione speciali, un’impronta distinta come quella d’una persona su cui la vecchiaia e la sofferenza avesser compiuto la loro opera crudele.”

Nell'estate del 1899, D'annunzio trascorse alcuni mesi a Marina di Pisa, come ricorda il verso "O Marina di Pisa quando folgora il solleone!" impresso su uno scoglio, insieme con Eleonora Duse, componendo in quel periodo numerose poesie, per la maggior parte raccolte poi nella raccolta "Alcione", pubblicata qualche anno dopo.
La più famosa, non c'è da dirlo, è "la  pioggia nel pineto".

La lirica, pubblicata nel 1903, appartiene alla sezione centrale di Alcyone, dedicata all’estate.

Il poeta, insieme a una donna chiamata Ermione, è sorpreso dalla pioggia mentre passeggia nella pineta di Marina di Pisa.
 


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