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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
La bellezza è negli occhi di chi guarda
di Luigi Polito e Sandro Petri
I trabocchi di Bocca d'Arno

16/1/2022 - 16:34


 Il terzo appuntamento con le foto di Luigi Polito è dedicato ai trabocchi di Bocca d'Arno, a Marina di Pisa.

I trabocchi sono un soggetto molto ricorrente nelle foto del litorale di Marina, e non potrebbe essere altrimenti, posizionati come sono nel mare davanti alla spiaggia del Gombo con lo sfondo delle Alpi Apuane. 

Una posizione che li rende confrontabili per bellezza ai trabocchi "originali", quelli abruzzesi della Costa dei Trabocchi, costruiti tra il 1400 e il 1600.

Entrambi hanno avuto un testimone d'eccezione, Gabriele D'annunzio, che così descriveva quelli dell'Adriatico:

“La lunga e pertinace lotta contro la furia e l’insidia del flutto pareva scritta su la gran carcassa per mezzo di quei nodi, di quei chiodi, di quegli ordigni. La macchina pareva vivere d’una vita propria, avere un’aria e una effigie di corpo animato. Il legno esposto per anni e anni al sole, alla pioggia, alla raffica, mostrava tutte le fibre, metteva fuori tutte le sue asprezze e tutti i suoi nocchi, rivelava tutte le particolarità resistenti della sua struttura, si sfaldava, si consumava, si faceva candido come una tibia o lucido come l’argento o grigiastro come la selce, acquistava un carattere e una significazione speciali, un’impronta distinta come quella d’una persona su cui la vecchiaia e la sofferenza avesser compiuto la loro opera crudele.”

Nell'estate del 1899, D'annunzio trascorse alcuni mesi a Marina di Pisa, come ricorda il verso "O Marina di Pisa quando folgora il solleone!" impresso su uno scoglio, insieme con Eleonora Duse, componendo in quel periodo numerose poesie, per la maggior parte raccolte poi nella raccolta "Alcione", pubblicata qualche anno dopo.
La più famosa, non c'è da dirlo, è "la  pioggia nel pineto".

La lirica, pubblicata nel 1903, appartiene alla sezione centrale di Alcyone, dedicata all’estate.

Il poeta, insieme a una donna chiamata Ermione, è sorpreso dalla pioggia mentre passeggia nella pineta di Marina di Pisa.
 


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