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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di
Francesca Meneghini - Capogruppo di Centrosinistra-Progetto Calci 2024
QUANDO UN DECOROSO SILENZIO SAREBBE UTILE

12/2/2022 - 17:41

QUANDO UN DECOROSO SILENZIO SAREBBE UTILE

 

Ieri con l’amministrazione comunale abbiamo celebrato il Giorno del Ricordo, che commemora le vittime delle foibe, l’esodo degli italiani dall’Istria, dalla Venezia Giulia, dalla Dalmazia, l’insieme delle vicende dolorose del cosiddetto “confine orientale”.

Alle vittime delle foibe è stata intitolata una strada del paese che da anni rappresenta il luogo simbolico di commemorazione dell’amministrazione insieme alla cittadinanza, adesso migliorato grazie alla posa di un cippo commemorativo. Ieri, inoltre, è stata organizzata una lezione per i ragazzi del terzo anno delle scuole secondarie di primo grado a cura di uno storico di storia contemporanea, cui è seguita la testimonianza di un esule.Sul tema della memoria l’amministrazione calcesana non ha nulla da rimproverarsi, la tutela del passato e le iniziative di sensibilizzazione con la cittadinanza e gli studenti le ha come elemento di mandato e di queste ha fatto una priorità.

Oltre alle commemorazioni istituzionali, nel 2020, praticamente a inizio mandato, iniziammo a promuovere eventi volte ad aumentare la consapevolezza su questi fatti attraverso un'iniziativa pubblica con storici e testimonianze di istriani. Iniziativa che la destra calcesana disertò in blocco.

 Rispediamo quindi al mittente gli attacchi sul presunto scarso riconoscimento da parte dell’amministrazione di questa giornata. Diciamolo chiaramente: non accettiamo lezioni di storia da chi in consiglio comunale ha detto che “la Storia la scrivono i vincitori”, evidentemente non riconoscendosi nella nostra Carta Costituzionale. La minoranza a traino Fratelli d’Italia, invece, ha fatto polemica sulla nostra bocciatura di un Ordine del Giorno da loro presentato in consiglio comunale che secondo la destra era incentrato sulle Foibe. Al netto dell’inopportuna scelta di presentare questo atto politico proprio nel Giorno della Memoria, l’ordine del giorno chiedeva di sollecitare in parlamento la discussione di una proposta di legge di Fratelli d’Italia del 2018 sulle onorificenze onorarie, ma portava necessariamente a discutere di storia in consiglio comunale. Noi non vogliamo che a scrivere la storia siano le polemiche politiche.

Se auspichiamo una memoria condivisa che si fondi, per citare il nostro presidente Mattarella “sul riconoscimento delle vittime e sulla solidarietà che a loro è dovuta”, l’unica strada da percorrere è quella della ricerca storica rigorosa, oggettiva e intellettualmente onesta. Una storia che ricostruisca il passato riconoscendone le radici e che serva come chiave di lettura del presente e per la costruzione di un futuro solidale, tollerante e accogliente.

Non è nei consigli comunali che si può riscrivere il passato, soprattutto quando appare doloroso e lacerante. Voler fare polemiche sulle celebrazioni è un modo divisivo di vivere ciò che dovrebbe essere la storia condivisa d’Europa, oltre la sciagura dei nazionalismi.

Siamo sinceramente grati che a rappresentare questi valori sia il presidente Mattarella e che l’amministrazione di Calci, li porti avanti con caparbietà.

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