Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
GUERRA E PACE
Ci sono idee politiche che sono annidate nell’animo umano come una patologia che non ammala solo il portatore, ma danneggiano gli altri. Non mi riferisco alle tifoserie di questo o di quello che imperversano nella rete e si risolvono in lunghi battibecchi che neanche seguo.
Parrebbe che siamo sull’orlo di una nuova guerra. Se scoppiasse in Ukraina sarebbe la prima volta dopo 27 anni con il teatro di guerra tra stati europei.
Quando le guerre iniziano non si sa se e quando finiranno. Soprattutto nessuno può dire fino a che punto si estenderanno e con quali esiti. Ma già oggi abbiamo alcune certezze, parziali ma assai significative, su alcune gravi conseguenze, forse letali per la stabilità economica, quindi sociale e politica per l’Europa e per l’Italia. La nostra economia dipende per il 46% dal gas Russo il cui costo negli ultimi mesi è aumentato a dismisura provocando già serie difficoltà alle imprese e alle famiglie. Imprese che rischiano di chiudere, con migliaia di licenziamenti e perdita di quote di mercato che mettono a rischio la ripresa, famiglie che non quadrano il loro già precario bilancio.
Gli effetti di una guerra, seppure guerreggiata al di fuori dei nostri confini nazionali, ma ai nostri confini europei, vanificherebbe tutto quanto fatto fin qui per realizzare il PNRR provocando una crisi economica che avrebbe ricadute sociali peggiori di quelle portate dalla pandemia.Dunque la prima faccia con la quale, in casa nostra, si presenta la guerra è quella della crisi energetica. Il primo compito di un Paese in pace è quello di garantirsi l’indipendenza. E quella energetica è fondamentale.
Prima del 2019 estraevamo dai nostri giacimenti di gas 21 miliardi di mc l’anno.
Poi il governo Conte 1, su pressione del M5S e con l’approvazione della Lega, ha sospeso le attività estrattive e oggi ne sono rimaste in funzione solo alcune che producono 3,5 miliardi di mc l’anno. Ci siamo disarmati per seguire un malinteso senso di tutela dell’ambiente e costretti a comprare energia all’estero, a costi elevati, magari provenienti dalle centrali nucleari che sono prossime ai nostri confini. Quanto al gas lo compriamo anche dai nostri vicini oltre l’Adriatico, che lo pompano trivellando obliquamente i giacimenti sotto le acque italiane.
Fortunatamente la dissennatezza del M5S e dei loro scriteriati elettori non riuscirono a fermare la realizzazione del TAP, il gasdotto che ci porta il gas dall’Azerbaigian aggirando il territorio Russo. Per impedire la realizzazione del terminale del TAP in territorio italiano fecero battaglie campali a Melendugno e furibonde campagne elettorali indicando come criminali le forze politiche che si opponevano alla loro scelleratezza. Oggi la costa di Melendugno, col terminale in funzione, non ha subito il minimo danno ecologico.Ma oggi su questa questione il M5S e la Lega, o quello che resta di loro, pretendono anche di cadere in piedi.I loro esponenti sollecitano l’attività a pieno ritmo del TAP. “Meno male che c’è”, dichiarano.
Menomale che sparirete c’è da rispondergli.
La Lega batte la grancassa del caro bollette, chiede scostamenti di bilancio per oltre 10 miliardi, tutti soldi che pagheremmo comunque in altro modo, spalmati sul debito e che saranno una ulteriore palla al piede nostro e dei nostri figli e nipoti. Il discorso sull’energia è molto complicato e non pretendo di avere scritto niente di risolutivo. Ma una cosa è certa, la condizione per risolverlo è che gli impedimenti aggiuntivi della irresponsabilità politica e sociale vanno rimossi in primo luogo dalla testa di quei cittadini che votando M5S e destra, Lega e non solo, hanno stretto il cappio intorno al collo degli italiani. Una malattia.
Sai quando si dice di qualcuno che non cambierebbe idea sull'incapace che ha votato neanche se lo prendessero in flagrante a rapinare una banca o ad assassinare una volontaria della Caritas? Sono così, purtroppo.
A loro basta vedere Ranucci per morire contenti e canzonati. Altro che suicidio assistito!