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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
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. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
(un post di Francesco Scopelliti)
PERCHE' LA RUSSIA ALLA FINE PAGHERA' LA GUERRA CHE HA INIZIATO.

26/2/2022 - 8:10

PERCHE' LA RUSSIA ALLA FINE PAGHERA' LA GUERRA CHE HA INIZIATO.

Guardate la foto allegata:
Cosa ci dicono i numeri (ricordate: i numeri non mentono, e non si lasciano intimidire)?
Dicono che la Russia, malgrado le grandi ricchezze di gas e petrolio, è un paese povero. Il PIL pro capite (10.000 dollari circa) la pone al 68° posto mondiale, un gradino sotto l’Argentina.
Per fare un confronto, noi siamo a 33.000 dollari pro capite. Più di tre volte la Russia. E qualcuno parla di catastrofe italiana. I profeti di sventura.
Ora, che succede se si blocca l’export di gas verso l’Europa?
Vediamo.
Intanto abbiamo otto mesi circa per accumulare scorte per l’inverno 2022-23.
Il solo TAP, il tanto vituperato gasdotto pugliese, portava il 5% del gas necessario all’Italia.
Ha aumentato la gittata, ed ora siamo al 13,2%.
L’autoproduzione adriatica, che era al 5% del fabbisogno, può essere agevolmente raddoppiata.
Il gasdotto algerino funziona al 16% delle sue capacità, fornendo il 7,6% del fabbisogno europeo.
Se funzionasse al 50%, coprirebbe il 23,75% del fabbisogno europeo (i russi oggi coprono il 41% del fabbisogno europeo).
La Norvegia può aumentare l’export verso l’Europa.
Fra un paio di anni arriverà il gas degli enormi giacimenti tra Cipro, Israele ed Egitto.
Tutto questo per dire che ci possiamo attrezzare e a ottobre 2022 saremo pronti ad affrontare l’inverno, soprattutto se acceleriamo con l’installazione di fotovoltaico ed eolico, per produzione autonoma di energia (io, ad esempio, pagherei per intero l’installazione di pannelli fotovoltaici ad uso domestico. Tu mi concedi l’uso del tuo tetto ed io, Stato, ti piazzo i pannelli. E l’energia autoprodotta te la scalo dalla bolletta).
Torniamo infine alla Russia.
Senza l’export di gas la Russia scenderebbe a 8.900 dollari pro capite di PIL.
Nella classifica mondiale si porrebbe sotto il Libano, e appena sopra il Brasile. Intorno all’ottantesimo posto.
Lì vicino c’è il Montenegro, il Gabon, il Botswana. Paesi oggettivamente poveri.
La guerra farà male ai russi, non a noi occidentali.
Farà male a Putin, perché alla fine la corda si spezzerà e i russi lo abbandoneranno.
Perché? Perché non ce la faranno più a vivere.





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