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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Giorgio Sestili
Dovrei scrivere di Covid ma così è impossibile.

27/2/2022 - 8:50

Sono bastati due giorni di guerra per dimenticarci di due anni di pandemia: ma per quanto le tragedie possano sembrarci distanti, le scelte politiche sbagliate che le hanno generate sono le medesime.

Dovrei scrivere di Covid ma così è impossibile. Sono bastate 24 ore di guerra per metterci alle spalle due anni di pandemia. Si è passati da una tragedia all’altra in un batter d’occhio, senza riprendere fiato, con una velocità e una continuità disarmanti.

Continuità nella conta quotidiana dei numeri della tragedia: i casi positivi rimpiazzati dai feriti, gli ospedalizzati e i morti per covid da quelli provocati dai combattimenti.

Continuità nelle immagini di strade deserte e del coprifuoco: prima per proteggersi dal virus, ora dalle bombe. Continuità nelle scene dei supermercati presi d’assalto.

Continuità negli scenari di guerra e di sofferenza, di ospedali strapieni, di famiglie distrutte.

Continuità nell’arroganza dei potenti, dominatori di un mondo dove vale sempre la legge del più forte: prima per accaparrarsi i vaccini, ora per rovesciare un governo ed impadronirsi di uno stato in barba a tutte le convenzioni internazionali.

Continuità nel perpetrare scelte politiche sbagliate, che per anni hanno diminuito i finanziamenti alla sanità pubblica e aumentato quelli alle spese militari. Il risultato di tali politiche è davvero paradossale: siamo impreparati ad affrontare pandemie ed emergenze sanitarie ma in compenso siamo sempre pronti a fare una guerra.

Continuità nel richiedere un’Europa forte ed unita e nel rimanere puntualmente delusi: ieri per la gestione della pandemia, oggi per rispondere alla follia russa.

Cambia la comunicazione, cambiano gli scenari ma non cambia il lessico linguistico: se prima il nemico era il virus, ora il virus è “l’Ucraina da denazificare”. Se prima il nemico era invisibile e silenzioso, oggi è sotto gli occhi di tutti, si illumina e rimbomba.

Oggi avrei dovuto scrivere dei cosiddetti effetti collaterali prodotti dalla pandemia, quelli di una sanità stremata e al collasso, con liste d’attesa infinite e personale insufficiente per poterle smaltire.

 

Avrei dovuto scrivere dell’allarme lanciato dalla Società italiana di chirurgia (Sic) per la drammatica riduzione degli interventi chirurgici in tutta Italia a causa del Covid.

Avrei dovuto parlare delle 14 milioni di visite specialistiche perse in due anni di pandemia, dei 2 milioni di ricoveri rinviati, delle 600mila operazioni chirurgiche rimandate e dei 4 milioni di screening oncologici mai effettuati. Un vero e proprio lockdown di interi reparti ospedalieri, che ha spesso costretto tanti malati a rimandare visite e controlli aggravando le loro condizioni di salute.

Avrei dovuto scrivere degli effetti collaterali del Covid e invece ci troviamo a parlare di quelli della guerra, delle borse che cadono a picco, dei prezzi di gas e petrolio che salgono alle stelle, dell’economia che rallenta e dello spread che torna a salire.

Avrei dovuto scrivere di Covid e invece sto scrivendo di guerra, con una pandemia che ancora non è finita e un’assurda aggressione militare che chissà per quanto durerà ancora.

 

 

Fonte: per tramite Patrizia Renzi su fb
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