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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Giorgio Sestili
Dovrei scrivere di Covid ma così è impossibile.

27/2/2022 - 8:50

Sono bastati due giorni di guerra per dimenticarci di due anni di pandemia: ma per quanto le tragedie possano sembrarci distanti, le scelte politiche sbagliate che le hanno generate sono le medesime.

Dovrei scrivere di Covid ma così è impossibile. Sono bastate 24 ore di guerra per metterci alle spalle due anni di pandemia. Si è passati da una tragedia all’altra in un batter d’occhio, senza riprendere fiato, con una velocità e una continuità disarmanti.

Continuità nella conta quotidiana dei numeri della tragedia: i casi positivi rimpiazzati dai feriti, gli ospedalizzati e i morti per covid da quelli provocati dai combattimenti.

Continuità nelle immagini di strade deserte e del coprifuoco: prima per proteggersi dal virus, ora dalle bombe. Continuità nelle scene dei supermercati presi d’assalto.

Continuità negli scenari di guerra e di sofferenza, di ospedali strapieni, di famiglie distrutte.

Continuità nell’arroganza dei potenti, dominatori di un mondo dove vale sempre la legge del più forte: prima per accaparrarsi i vaccini, ora per rovesciare un governo ed impadronirsi di uno stato in barba a tutte le convenzioni internazionali.

Continuità nel perpetrare scelte politiche sbagliate, che per anni hanno diminuito i finanziamenti alla sanità pubblica e aumentato quelli alle spese militari. Il risultato di tali politiche è davvero paradossale: siamo impreparati ad affrontare pandemie ed emergenze sanitarie ma in compenso siamo sempre pronti a fare una guerra.

Continuità nel richiedere un’Europa forte ed unita e nel rimanere puntualmente delusi: ieri per la gestione della pandemia, oggi per rispondere alla follia russa.

Cambia la comunicazione, cambiano gli scenari ma non cambia il lessico linguistico: se prima il nemico era il virus, ora il virus è “l’Ucraina da denazificare”. Se prima il nemico era invisibile e silenzioso, oggi è sotto gli occhi di tutti, si illumina e rimbomba.

Oggi avrei dovuto scrivere dei cosiddetti effetti collaterali prodotti dalla pandemia, quelli di una sanità stremata e al collasso, con liste d’attesa infinite e personale insufficiente per poterle smaltire.

 

Avrei dovuto scrivere dell’allarme lanciato dalla Società italiana di chirurgia (Sic) per la drammatica riduzione degli interventi chirurgici in tutta Italia a causa del Covid.

Avrei dovuto parlare delle 14 milioni di visite specialistiche perse in due anni di pandemia, dei 2 milioni di ricoveri rinviati, delle 600mila operazioni chirurgiche rimandate e dei 4 milioni di screening oncologici mai effettuati. Un vero e proprio lockdown di interi reparti ospedalieri, che ha spesso costretto tanti malati a rimandare visite e controlli aggravando le loro condizioni di salute.

Avrei dovuto scrivere degli effetti collaterali del Covid e invece ci troviamo a parlare di quelli della guerra, delle borse che cadono a picco, dei prezzi di gas e petrolio che salgono alle stelle, dell’economia che rallenta e dello spread che torna a salire.

Avrei dovuto scrivere di Covid e invece sto scrivendo di guerra, con una pandemia che ancora non è finita e un’assurda aggressione militare che chissà per quanto durerà ancora.

 

 

Fonte: per tramite Patrizia Renzi su fb
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