Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
ROTTAMI ALLA DERIVA
Sono vecchi, decrepiti, nostalgici di tutti i sogni infranti e di tutte le velleitarie utopie su cui hanno costruito il loro microclima di relazioni elitarie. Un circolo di gente che piace, Capalbioti assortiti o isolani autentici con dammuso rivisitato dall'architetto di grido.
Rivoluzionari autentici, in velluto marrone, Clarks e flanella inglese, che vedono sgretolarsi i loro delirii da quarta internazionale.
Grandi estimatori di esotici Avana, o toscanelli introvabili che si magnificano vicendevolmente con toni da Bon Vivant.
Sono gli "Hasta siempre Resistenti" che marciano al fianco dei popoli sfruttati e oppressi. Non tutti, qualche eccezione: Tibetani, Uiguri, e ultimamente Ucraini che, chissà perché, dovrebbero mollare il colpo (ma nel loro stesso interesse si intende) anche quando il tallone dell'invasore calpesta le loro case, la loro terra e la loro libertà di scegliersi la forma di governo che più gli aggrada.
Da sempre al fianco dei Tupamaros, Sandinisti, o degli Hezbollah non riescono proprio a solidarizzare con il popolo Ucraino aggredito.
Non rientra nel loro schema rigido terzinternazionalista.
Vogliono la resa di un popolo martoriato dalle bombe per farla finita con questa seccante deviazione della Storia che confonde e sovverte le certezze granitiche di cui sono intrisi. E soprattutto testimoniano le posizioni più velleitarie su piazza. Per taluni di loro (i più fortunati) la cosa si trasformerà probabilmente, in un esercizio remunerativo di cui scopriremo (chissà) a posteriori, la magnitudine.
I novelli emuli di Zincone o Giulietto Chiesa (a libro paga KGB) si sbracciano accalorati. "La responsabilità è della NATO e dell'Europa che ha rovesciato il governo Ucraino nel 2014 con un golpe finanziato dagli USA".Lo ripetono anche un po' seccati per dover spiegar l'ovvio i vari Luciano Canfora, Tomaso Montanari, Barbara Spinelli e Tommaso Di Francesco. Lo fanno assecondano il racconto del Cremlino, che narra di una Ucraina vittima di un colpo di stato ai danni del governo di Viktor Yanukovich orchestrato dalla Ue, dagli Usa e dalla Nato. "Sono loro che hanno messo a repentaglio la sicurezza nel 2014 "Nei fatti, i Capalbioti et similia omettono di ricordare che il 14 Febbraio 2014 si celebrò un piccolo massacro di 100 manifestanti a seguito di una massiccia sollevazione popolare contro la sospensione degli accordi di libero scambio con l’Unione europea decisa dal governo, proteste note poi come "Euromaidan" Chi era presidente dell’Ucraina nel 2014Viktor Yanukovych un fedelissimo di Putin.
Presidente dal 2010 al 2014 artefice di una svolta che portò l’Ucraina da una politica di avvicinamento all’Occidente a una di stretti rapporti con la Russia. Ma non era già stato eletto presidente in precedenza. Sì, nel 2004, quando era primo ministro, ma l’elezione presidenziale fu annullata dalla Corte Suprema ucraina con l’accusa di vasti brogli, intimidazione dei votanti e corruzione di massa. Il voto truffa scatenò manifestazioni di protesta denominate la “Orange Revolution”, la Rivoluzione arancione, una pacifica rivolta popolare. Nella ripetizione del voto, Yanukovich fu battuto dal candidato avversario, 52 a 44 per cento.
Chi era il suo avversario nelle elezioni 2004Viktor Yushchenko, un leader dell’opposizione, liberaldemocratico e filooccidentale.
Durante la campagna elettorale subì un tentato assassinio con una sofisticata forma di diossina. Dopo una lunga degenza sopravvisse, ma rimase sfigurato dagli effetti del veleno. Yushchenko accusò tre uomini con cui era andato a cena, una dei quali vicecapo dei servizi segreti ucraini, che aveva anche cittadinanza russa e che fuggì a Mosca. La Russia lo ha messo sotto la sua protezione.
Yanukovich ci riprova e riesce a diventare presidente…Nel 2010 si ripresenta alle presidenziali, sempre con una piattaforma pro-Mosca, e vince 48 a 45 per cento contro la premier filo-occidentale Yulia Tymoshenko, la cui sconfitta viene ingenerata da una grave crisi economica a seguito delle interruzione delle forniture di gas all’Ucraina creando enormi difficoltà alla popolazione.
Putin (oggi come allora) usa sempre gli stessi metodi.Come si è comportato Yanukovich quando è arrivato al potereHa represso il dissenso e limitato il ruolo dell’opposizione cercando di creare una forma di “democrazia controllata” di fatto un sistema autocratico. Ha incarcerato con accuse di corruzione la sua avversaria alle presidenziali, Yulia Tymoshenko, con un processo che l’Occidente ha giudicato totalmente immotivato. Ha preso provvedimenti contro la libertà di stampa introducendo forme di censura. Ha passato una legge per riconoscere il russo come una delle due lingue nazionali dell’Ucraina. E quando sono iniziate le dimostrazioni di protesta ha introdotto una legge per vietare le proteste.Siamo dunque alla rivolta popolare, con una serie di proteste spontanee organizzate sui social media, nella piazza principale di Kiev a favore dell’adesione all’Europa unita.“Maidan” significa piazza in ucraino ed Euromaidan diventò presto il nome della protesta, allargando i suoi obiettivi alla lotta contro la repressione delle libertà e la richiesta di dimissioni del presidente. Dai primi sit-in in novembre, le dimostrazioni crebbero fino a portare 400 mila persone in piazza, estendendosi gradualmente al resto del paese,I movimenti di piazza hanno portato a un accordo fra l’opposizione pro-Ue e il governo ucraino, con la mediazione di Germania, Francia e Polonia, a cui sono seguite la fuga di Yanukovich (con malloppo 2,4 Miliardi di $) e la sua successiva rimozione con infamia da parte del Parlamento ucraino.
Da allora in Ucraina si sono svolte elezioni presidenziali nel 2014, vinte dal filoeuropeista Petro Poroshenko, e nel 2019 con la vittoria dell’attuale presidente Zelensky con il 73% di consenso in un paese che vede il 40% della popolazione di origine russa.
Di una regia da parte dell’Occidente dietro alle proteste popolari di piazza finalizzate a un colpo di Stato, a oggi, non esiste alcuna prova.Esistono gli svolazzi saccenti di coloro che non si sono mai liberati dagli slogan "Fuori l'Italia dalla NATO".
Pensare che uno dei loro punti di riferimento era una persona seria che si diceva essere più tranquillo sotto l'ombrello NATO rispetto al Patto di Varsavia (correva l'anno 1973)