Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Vorrei iniziare questa settimana con un pensiero per Brent Renaud.
Brent Renaud aveva 51 anni.
È stato ucciso mentre svolgeva la sua professione di giornalista: sorpreso dagli spari mentre filmava la colonna di donne, bambini, anziani in fuga dalle bombe che in queste ore hanno colpito Irpin. È stato ucciso dall’esercito russo che ha sparato alla macchina nella quale si trovava. Ucciso mentre raccontava il dramma della gente comune, il dramma di chi si trova strozzato da una aggressione voluta da un criminale. Ucciso mentre cercava di farci sapere, vedere e conoscere le atrocità e la violenza di questa guerra.
Siamo e saremo sempre grati a tutti quei reporter che vivono nella precarietà della cronaca sul campo. Siamo e saremo sempre grati a loro, perché ci permettono di vivere in un mondo dove l’informazione è libera.