Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose.
CANFORA E DUGIN V/S MANCONI E DE LUCA
Trattandosi di uno storico le affermazioni del professore Luciano Canfora, secondo il quale Zelens’kyj sarebbe diventato Presidente a seguito di un colpo di Stato, sono inspiegabili se si utilizzano gli strumenti classici dell’analisi storica. Questa affermazione è talmente falsa da far dubitare della credibilità dell’opera intera di Canfora, pensando che sia viziata dalle sue convinzioni ideologiche.
E’ desolante vedere uno studioso tentare di accreditare un falso storico così evidente con argomenti rappattumati dal fondo di una discussione tra tangheri da bar.
Semmai ci fu colpo di Stato in Ucraina fu quando un sommovimento popolare, ricordato come la lotta di piazza Maidan, costrinse alla fuga, nel febbraio 2014 il Presidente filorusso Janukovyc, che nel suo programma elettorale aveva messo l’adesione all’UE e, viceversa, era corso a firmare un trattato di cooperazione con Mosca che la escludeva.
Chi ha sperato insieme al popolo delle primavere arabe e a quello iraniano, chi è stato dalla parte dei manifestanti di Istiklal, delle donne afgane o degli studenti di Tian Anmen e di Hongcong, come fa a non riconoscere legittimità a quella rivolta?
Per arrivare a Zelens’kyj si passa prima da un governo provvisorio votato dal Parlamento Ucraino, allora a maggioranza russofila, nello stesso febbraio 2014, che indice le elezioni generali, solo quattro mesi dopo la fuga di Janukovyc In Russia, nelle quali, in giugno, è eletto presidente Porosenko.
Nel frattempo, per ritorsione, la Crimea viene annessa alla Russia, nel marzo 2014. Questo, sì, attraverso un vero colpo di stato e un referendum sotto l’occupazione militare dei russi che invadono la penisola con un esercito senza insegne.
Porisenko porta a termine il suo mandato e si arriva, a cinque anni da Maidan, all’elezione di Zelens’kyj che ottiene oltre il 70% dei voti.
Il professore appoggia la tesi stragista della “denazificazione” dell’Ucraina, pur sapendo che in quelle elezioni le formazioni filonaziste non raccolsero più del 2% dei voti. Come sostenere che l’Italia vada denazificata per la presenza di Casa Pound e di Forza Nuova. Pure elucubrazioni in malafede. E cinismo che fa definire, sempre dall’esimio, “passanti” i profughi in fuga dalla guerra di aggressione russa e la perdita dei bambini “episodi”. Uomo vergognosamente male invecchiato. Fa venire in mente il “vecchio malvissuto” dei Promessi sposi.
Più in generale le tesi di Canfora sono identiche a quelle dell’ideologo del Cremlino, ispiratore e amico personale di Putin, Alexandr Dugin, delle quali ho scritto qui il 6 marzo scorso, e che oggi trovate in una intervista del teorico nazionalista russo su il Giornale. Dugin ribadisce la sua teoria secondo cui la sicurezza della Russia passa "solo" attraverso la conquista di Eurasia, non solo l’Ucraina dunque, ma anche l’UE, e l’affermazione di un regime autoritario russo, esteso, antioccidentale, chiuso alla corruzione portata dal diffondersi dei diritti civili e della democrazia, come predicato anche dal patriarca Kirill. Un vero nuovo nazifascismo.
A Canfora rispondono in molti. Un altro bell’articolo di Luigi Manconi, che prosegue il suo discorso sul pacifismo.
Segnalo, soprattutto, Erri De Luca sul FQ che “da pacifista”, come sottolinea, sostiene che “armare l’Ucraina è l’unica soluzione possibile”. “Cosa dovremmo fare?”, aggiunge, “chiedere all’Ucraina di alzare bandiera bianca?”. E prosegue con considerazioni calzanti e giudizi assai netti sulla legittimità e l'etica della lotta armata contro l'invasore.
De Luca si chiede cosa “dovremmo” fare noi, non cosa dovrebbero fare gli ucraini, perché ha capito bene che la loro battaglia è la nostra. Non è solo questione di solidarietà, ma di risposta ad un attacco che, come sostiene Dugin, non si fermerebbe all’Ucraina.
Quindi o riusciamo a fermare la guerra lì, o forte del suo successo, Putin sarà incentivato ad andare avanti. Chiedere di alzare bandiera bianca significa chiedere la resa dell’Ucraina.
E questo non porterebbe la pace, ma la resa dell’occidente, in particolare dell’Europa tutta, al dominio delle idee di Putin e Dugin con la benedizione di Kirill. E’ questo quello che vogliamo?
E’ quello che, molto rispettosamente, chiediamo di sapere ai nostri pacifisti immaginari.