Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Si è svolto il Gran Prix di scherma a Caorle in Veneto, valido per il campionato nazionale a squadre dove ha partecipato la squadra di Fioretto categoria allievi che fa capo al Club Scherma Pisa Antonio Di Ciolo.
La squadra è partita con le migliori prospettive consapevole della preparazione acquisita.
Alla competizione erano presenti le migliori società di scherma che ambivano al titolo nazionale.
Fra i giocatori selezionati per l’importante evento Dario Salvadori che frequenta la terza media all’Istituto comprensivo Gereschi di Pontasserchio.
Si sta apprestando ad affrontare gli esami di Stato, i primi della carriera scolastica, questo non lo distoglie però dal frequentare da sette anni la storica scuola di scherma Di Ciolo fondata nel 1960.
I maestri sono Enrico Di Ciolo, Simone Piccini e Jafar Al Shisani. In squadra con Salvadori gli schermidori Edoardo Parchi e Federico De’ Micheli Vitturi. Tutti sono stati determinanti per raggiungere il podio. Dario ha la passione per le moto trasmessa dal padre Marco e il suo mito è il n.46 Valentino Rossi. Ama gli animali e non poteva essere diversamente con la madre Marilina e il padre entrambi veterinari.
In pedana i ragazzi pisani partivano subito bene vincendo tutti gli assalti dei gironi imponendosi su Frascati scherma 3, Polisportiva Bergamo e DLF Venezia. Dai sedicesimi hanno mietuto vittorie con risultati esaltanti; ancora Frascati scherma 3 (45-9), agli ottavi Ancona (45-5), ai quarti ancora Frascati con scherma 2 (45-36) che apriva le porte della semifinale. Gli schermidori pisani battevano Venezia (45-33) come a rievocare la sfida fra, Repubbliche Marinare.
Arrivava la finale e sulla pedana Edoardo Federico e Dario erano pronti a dare il meglio ma trovavano l’osso duro del Frascati scherma 1 élite della società romana.
Dopo un inizio che faceva ben sperare prevaleva, nella circostanza, la maggiore capacità tecnica del Frascati e dovevano arrendersi sul 45-22. In una fredda giornata invernale alla premiazione per la medaglia d’argento, sul podio gli atleti si facevano scaldare avvolti nella bandiera Pisana.
Dario al ritorno nella sua casa di Pappiana alle porte di Pisa dove lo aspettava il cane Honda, veniva salutato da parenti e amici per il notevole risultato ottenuto.