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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Umberto Mosso
ANIME CANDIDE ASSAI STROPICCIATE

20/3/2022 - 13:05

ANIME CANDIDE ASSAI STROPICCIATE

 

Il Manifesto online di oggi pubblica la notizia che La7 ha acquistato la serie “Servatore del Popolo” che rese popolare l’attore Volodomyr Zelensky il quale, sfruttando questa popolarità dal 2015, fonderà un partito con lo stesso nome della serie e sarà eletto Presidente dell’Ucraina nel 2019. Cinque anni dopo l’occupazione russa della Crimea e del Donbass.

Il “quotidiano comunista”, come dice la testata, riepiloga la storia di quella produzione televisiva e del successo politico di Zelensky, segnalando che il proprietario della rete che produsse e mandò in onda la serie fu l’oligarca più potente dell’Ucraina, Igor Kolomoisky, all’epoca anche governatore di Dnipro.Il quale, pochi mesi prima di avviare la produzione, aveva marciato su Kiev con un esercito privato per opporsi alla decisione dell’allora presidente Poroscenko di rimuovere da AD dell’azienda di stato per la distribuzione del petrolio un suo uomo di fiducia.Il battaglione di duemila uomini agli ordini di Kolomoisky, costituito per combattere i russi nelle zone di confine, fu fermato dall’esercito ucraino senza alcun combattimento. Praticamente una assurda manifestazione di piazza fallita.Il Manifesto non dice che, in realtà, i russi senza divise e insegne del loro esercito, nel 2014 erano penetrati a fondo nel Donbass invadendo uno stato estero e occupandolo, come fatto in Crimea e in Cecenia, per mettere sotto il controllo di Mosca le due regioni di Doneck e Luhansk.

Truppe, quelle di Kolomoisky, che il Manifesto definisce "apertamente neonaziste", come il battaglione Azof che in seguito sarà incorporato nell’esercito regolare ucraino proprio per evitarne l’iniziativa autonoma.Il battaglione Azof, di poche migliaia di unità, è il pretesto russo per definire neonazista le intere istituzioni militari e civili ucraine, tanto che, ridicolmente, alcuni corrispondenti italiani filorussi ne segnalano la presenza praticamente in tutta la fascia che dal Dombass arriva fino a Odessa. Centinaia di kilometri.Durante la campagna elettorale che porterà Zelensky alla presidenza dell’Ucraina con oltre il 70% dei voti, asseverati dagli osservatori internazionali indipendenti, a differenza delle elezioni di Putin, sempre precedute da una scia di assassini di giornalisti e oppositori e punteggiate dalla messa fuorilegge dei principali candidati dell’opposizione, Poroscenko chiese conto a Zelensky, che nella serie recitava la parte del moralizzatore, dei suoi legami finanziari con Kolomoisky. Legami rivelati dai Pandora Papers nel 2021 in cui “sono considerati”, notare l’ambiguità del termine, movimenti di denaro tra società off shore dell’oligarca e altre presunte dell’attore. E’ accertato che, in molti casi, si tratti del classico materiale del Deep Fake col quale Putin sta inondando l’occidente da oltre dieci anni e che trova eco sul Manifesto oltre che sul FQ.

Ammesso, ma non concesso che tali rivelazioni siano vere ci si domanda come sia possibile una tale sproporzione di giudizio tra Zelensky e i numerosissimi crimini di sangue perpetrati da Putin, nonché la costruzione, da parte sua, del più vasto sistema di corruzione e rapina ai danni del popolo e dell’economia russa, messo in piedi coi suoi prestanome oligarchi.

Concludere che il “più pulito tra i due ha la rogna” non abilita le anime candide a stare così apertamente, dalla parte dell’incommensurabilmente peggiore, dopo aver deposto i fiori per porsi, in modo subdolo, dalla parte dei cannoni.

Ma che siano russi, mi raccomando.L’immagine di Putin che arringa le truppe cammellate col suo soprabito Loro Piana da 14.000 euro non stride, per il Manifesto, con quella di un uomo che ha deciso di restare al fianco del suo popolo rischiando la vita, invece che fuggire, come avrebbe potuto, per godersi il presunto “malloppo”? Forse Zelensky non è stato uno stinco di santo. Si sarà adattato a mille compromessi per la sua carriera di attore, come tanti, qui da noi, ne fanno ogni giorno per vivere meglio e poi strillano nelle piazze il loro “vaffanculo”.

Quello che i nostri pacifisti non sopportano è che un uomo pieno di difetti, non come loro duri e puri, un giorno abbia deciso di esprimere tutta la dignità e il coraggio del popolo che lo ha eletto. Rischiando per questa coerenza la vita. Per i cristiani valga la storia del buono e del cattivo ladrone. Per la gente solidale col popolo ucraino, punito da Putin per non volersi arrendere, valga l’esempio di un riscatto. Ai finti pacifisti rimane solo di fare la “mossa” per esibire umanità, e darsi di gomito sottobanco ammiccando di gusto su quanto, infondo, abbia ragione un crixyzale seriale e incallito come Putin. Anime candide, assai stropicciate.

Due ultime curiosità. Oggi anche Poroscenko combatte con il suo popolo a fianco di Zelensky e la battuta con la quale il personaggio interpretato da Zelensky apre la serie è “Putin è una testa di caxxo”. Che altro dire, ad essere gentili, di uno che ti porta via il Lombardo – Veneto, il Trentino e il Friuli pensando all’Impero Austroungarico?

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