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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
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È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
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Di Edoardo Fanucci
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Di Antonio Campo
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di Bruno Desidera
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di Matteo Renzi, senatore e presidente di IV
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Da un'intervista a Maria Elena Boschi
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Massimo Recalcati, psicoterapeuta
L'errore storico della sinistra "né né"

20/3/2022 - 13:17


Massimo Recalcati

L'errore storico della sinistra "né né"

 

La Repubblica, 19 marzo 2022 Alcuni tra i più grandi esperti di geopolitica sembrano essere d'accordo nel condannare la guerra scatenata da Putin e nel ritenere senza speranza la resistenza ucraina. La sproporzione delle forze in campo non lascerebbe dubbi sulle sorti del conflitto.

Dunque meglio arrendersi subito e lasciare il campo alla diplomazia che prolungare la carneficina (come se sfuggisse il nesso evidente tra le sorti delle trattative e l'importanza della resistenza militare ucraina).Ne consegue che per alcuni di loro Zelensky sarebbe colpevole (quanto Putin?) di esporre il proprio popolo ad una carneficina insensata invece di arrendersi accettando le condizioni di pace imposte dal Cremlino.Questo ragionamento è condiviso anche da una certa sinistra nel nome del pacifismo: prima una guerra si interrompe prima si arrestano le morti. Peccato però che il "né né" non può essere rifiuto di prendere le parti della Nato o della Russia perché Ucraina oggi non coincide con la Nato, ma con le vicissitudini di un popolo che rivendica con decisione e legittimità il suo diritto a non essere sottomesso. Tuttavia il discorso che reclama la fine immediata della guerra non sembra fare una grinza.Ma la grinza c'è ed è qualcosa che può sfuggire anche alle più sottili analisi geopolitiche. In psicoanalisi si chiama forza del desiderio e, al di là dell'espressione forse un po' retorica, concerne  una dimensione della potenza che non è primariamente militare.

 


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