Era stata una bambina imponente, iperattiva, insofferente. Al contrario della sorella minore, riflessiva e calma. Entrambe con nomi iconici, rappresentativi, se volete. Non particolarmente apprezzati dalla nonna ... per il significato evocativo, che le vicine, istruite dalle nipoti acculturate, si erano affrettate a comunicarle. Che cosa?

Che la figlia e il genero "pensavano male".

E la più grande non smentì il giudizio, non le deluse insomma. Incominciò a scalpitare presto. Assottigliò l'imponenza, si rasò i capelli, una quantità di piercing e tatuaggi, studio a singhiozzo poi lasciato e uomini …ma si sa il nome...

La seconda la guardava stupita e un po' infastidita, con gli occhiali rotondi da maestrina e le dita perennemente macchiate dall’indelebile. Si vede che per lei il nome ha preso un'altra via... Si vede che è superba. Vuol dire che non farà la zoccola come la sorella ma sicuramente romperà i coglioni in altro modo.

E così fu anzi fecero...

La grande gironzolò un po' nella vita, tra sesso e sballi vari, finché cominciò a vomitare due volte al giorno e a tagliarsi fra le cosce. La seconda infilò un paio di mutande di bandone e gelò tutti con la solitudine del suo sapere. Non si tagliò ma di fatto castrò la sua sessualità.

Ognuna, nella propria infelicità, cercò un modo per stabilizzare il dolore. Non ci riuscì nessuna delle due.

Perché le strade certe volte sono talmente dritte che ti prende lo sconforto. Dovrebbero avere delle curve in cui fermarsi a riposare. Un bivio, anche più di uno, per cambiare direzione, se uno vuole.

E allora, proprio allora, che sono arrivata io a sparigliare le carte. Figlia di uno qualunque e della grande... Fu un lampo, metaforico s'intende, le sorelle incrociarono le spade davanti a me a mo' di scudo.

Sono Maria…Maria Maddalena detta Sole, tanto per far capire al mondo che sarò come mi pare e la strada la modificherò a mio piacimento.

Con tutte le curve e i bivi di cui avrò bisogno...