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Di Edoardo Fanucci
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Di Antonio Campo
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Da un'intervista a Maria Elena Boschi
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Incontrati per caso
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Post di Umberto Mosso
A PROPOSITO DI NONVIOLENZA E PACIFISMO Sono un nonviolento.

2/4/2022 - 12:50

A PROPOSITO DI NONVIOLENZA E PACIFISMO

 

Sono un nonviolento.

Penso che non ci sia mai alcuna giusta motivazione per scatenare una guerra. Né la storia, né ogni genere di differenze, né le politiche opposte. Oggi ci troviamo difronte ad una guerra iniziata con l’attacco di uno Stato che ne ha e invaso un altro, dunque non ci sono due coprotagonisti che recitano lo stesso personaggio, ma ci sono un aggressore e un aggredito.Essere nonviolenti non significa non schierarsi.

Dato che alcuni pacifisti citano Gandhi li invito a rileggersi “Teoria e pratica della nonviolenza” dove scrive “la nonviolenza è infinitamente superiore alla violenza, tuttavia nel caso in cui l'unica scelta possibile fosse quella tra la codardia e la violenza, io consiglierei la violenza”.Infatti Gandhi si schierò moralmente dalla parte dell’Impero Britannico, che pure lo opprimeva, nella guerra contro Hitler. Non fu equidistante perché, nonostante la ferocia dimostrata dagli inglesi nel reprimere il suo popolo, seppe distinguere l’aggressore dall’aggredito costretto a difendersi. Non chiese mai all’Impero che lo reprimeva di arrendersi per risparmiare il sangue degli indiani chiamati a combattere e questo gli costò una scissione nel suo movimento per l’indipendenza da parte di chi, in opposizione radicale agli inglesi, sostenne Hitler.

Dopo 37 giorni di guerra l’equidistanza di chi si era detto pacifista si è mano a mano dissolta mostrando, in modo più o meno aperto, di condividere le motivazioni di chi ha scatenato la guerra.

Nei loro siti, dopo qualche affermazione rituale di condanna generica a Putin, è tutto un profluvio giustificazionista della sua politica violenta e di condanna, più forte e insistita, del governo ucraino.

Putin, sostengono, ha reagito alle provocazioni di un governo filonazista, istigato dagli Usa e dalla Nato contro la Russia.

Zelensky, un guitto illegittimo, sarebbe un sanguinario che preferisce il massacro del suo popolo invece che proteggerlo arrendendosi prima della inevitabile sconfitta militare.Nel giro di pochi giorni l’equidistanza dei pacifisti è diventata adesione aperta alle tesi del Cremlino che, infatti, tra un volo di colombe e un altro, vengono rilanciate con dovizia di riferimenti biografici, testimonianze e notizie che spiegherebbero la verità a noi guerrafondai, vittime di un complotto politico propagandistico mondiale che ci ha inebetiti.

A cominciare dai popoli dei paesi dell’ex blocco sovietico, che hanno scelto liberamente di voler aderire all’UE e alla Nato, e invece di chiedersi il perché, certi pacifisti preferiscono raccontarsi favole.Provate ad immaginare un’Italia liberata dal nazifascismo e confinante con un Terzo Reich in cerca di rivincita, che considera il tuo paese sottratto ingiustamente al suo dominio e ti riempie la frontiera di missili, ma dichiara che i tuoi sono una provocazione. Ridicolo prima che tragico.

Per me, nonviolento, la guerra è sangue e merda, sempre, comunque e da qualunque parte la si veda.

Per questo chi spara il primo colpo è colpevole di tutto quello che avverrà in seguito. Viceversa, per certi pacifisti, il nemico della pace sono gli Usa, la Nato e il globalismo disumano col quale vogliono dominare il mondo e al quale ci si deve opporre. Per loro l’orrore scatenato da Putin sarebbe solo una risposta sbagliata alla provocazione dell’occidente, mentre da parte ucraina c’è la perfidia, di gran lunga più grande e colpevole, di chi ha scelto di farsi servo dell’imperialismo Usa, tradendo il suo popolo.

E, per soprammercato, la pretesa di coinvolgerci nei suoi sporchi giochi. Fine dell’equidistanza.Al netto dei qualunquisti, per i quali la pace è scannatevi dove e come vi pare, ma non qui, che mi togliete il riscaldamento e mi rovinate le vacanze, questo altro tipo di pacifismo farebbe bella mostra di sé in una grande manifestazione per la “pace” sulla piazza Rossa, sotto lo sguardo compiaciuto di Putin. Un revival novecentesco, prima dello “sciagurato” 1989, che sembrerebbe abbia covato nell’animo di alcuni per oltre trenta anni vissuti nel sangue e nella merda di un globalismo, che non nego essere spesso assai ingiusto, ma che di certo è stato più conveniente, anche per loro e sotto ogni punto di vista, di un regime antidemocratico, governato strutturalmente con la violenza quotidiana contro chi vi si oppone.La differenza sta nel fatto che qui possiamo combattere apertamente per pretendere più giustizia e democrazia. Possiamo dissentire, come fanno i nostri pacifisti, che nella Russia di Putin potrebbero solo scegliere di consentire o morire.

Penso che un popolo abbia diritto di scegliere dove andare e con chi, e il popolo ucraino non solo abbia scelto legittimamente di non essere più schiavo, ma che oggi sia stato tragicamente costretto dalla guerra di Putin a confermare in massa la sua indipendenza in una sorta di tragico referendum a favore del suo governo. Perché non si resiste ad un nemico soverchiante se non con una resistenza di popolo.Riconoscere questo non vi piace?

Per questo preferite girarvi dall’altra parte per non vedere l’inferno, e parlarci del sangue e la merda del battaglione Azof che vi tacita la coscienza?

Difronte alla guerra si deve scegliere, anche con la nonviolenza attiva se credete, ma schierandosi come fece Gandhi, contro l’aggressore e con l’aggredito che resiste.

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3/4/2022 - 18:25

AUTORE:
Francesco T.

Visto che che è amico di UM, gli giri la mia domanda e vediamo se e cosa risponde. Così continuiamo il dibattito. A proposito, Crozza mi piace parecchio.

2/4/2022 - 20:27

AUTORE:
Amico di UM (su fb)

La polpetta rifritta del Messico è da Crozza.
Da te mi aspettavo come minimo la propostona di missili atomici putiniani sul suolo del Canada di Trudeau e sai perché: guardando il mappamondo sarebbero in discesa sugli Stati Uniti 😂🤣😅.
Dice Kim Jon Un: gli USA sono ormai nella mia gittata e se un giorno mi girano i c....pouf👺
Con il se ed il ma, anche Bertinotti poteva fare il PdC 😎

2/4/2022 - 17:57

AUTORE:
Francesco T.

A scanso di equivoci : Putin e
è un aggressore e gli Ukraini gli aggrediti.
Ma tutto il suo pamphlet vale anche per i Talebani, gli Iracheni e tutti quei popoli a cui è stato impedito di fare da sé, oppure dipende da chi attacca ? Ai tempi non si è sentito parlare molto di pacifismo, equidistanza ecc. ecc.
Sa, vorrei vedere come si comporterebbero gli Usa se, per caso, il Messico dovesse allearsi con la Russia e magari ospitare qualche base militare di quest'ultima.
Buona serata.

2/4/2022 - 17:33

AUTORE:
Lettore

Credo che sia il bello di ogni regime democratico porsi delle domande, farsi prendere da dubbi, vedere le cose da diversi punti di vista ed esporle liberamente (meglio senza essere subito offesi e censurati). Questo del nostro simpatico amico Mosso è un lungo articolo dove si schiera apertamnete da una parte senza tenere in nessun conto le ragioni avverse.
Come se porsele, quelle domande, rischi di metterci subito nella categoria dei filo Putin, dei pacifisti, dei qualunquisti.
C'è una parte minoritaria degli italiani che si domandano se qualcosa si poteva fare prima di questa tragedia e cosa si potrebbe fare ora oltre ad inviare armi, ma per farlo bisogna valutare la complessità della situazione e capirne i motivi. Schierarsi senza cercare di capire lo ritengo miope e sbagliato, che non vuol dire non stare dalla parte di chi è invaso, non partecipare alla tragedia di tutto un popolo.
Poi gli effetti dannosi del globalismo esistono, basta dare un'occhiata al di fuori della nostra bella Europa e vedere come vive la maggior parte dei paesi sottosviluppati mentre si spendono miliardi per armamenti o per scale d'oro di yacht di oligarchi e sceicchi vari.
E c'è pure il battaglione Azov, in altri momenti lo avremmo condannato, ora lo sopportiamo e lo assolviamo. Fa parte della rimozione emozionale della guerra, quando si prende una posizione acritica anche le falange naziste perdono di significato.