Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
I salotti televisivi sono inguardabili da tanto tempo.
Con la scusa del dialogo invitano nelle discussioni pubbliche cani e porci. Va bene, l'Italia è in cima alla lista dei Paesi europei per un triste primato, da noi ci sono più analfabeti che altrove. Ma davanti ad un cortocircuito come quello di un'invasione mortale, dovremmo tutelare la tenuta sociale e il buon senso. E invece no. Qui è corsa a chi la spara più grossa. Come se la guerra fosse un argomento come gli altri, come la legge Fornero, come i banchi a rotelle e il divorzio veloce.
Signori, a che servono le opinioni di Di Battista, di Freccero e di Povia? Sono forse esperti di guerra? Sono forse diplomatici internazionali? Sono forse ex esponenti dei servizi segreti?
No. Non lo sono.
Sono semplicemente maschere teatrali a basso costo. Non rappresentano nessuno ma piacciono tanto ai complottisti perché spostano il dibattito riducendolo al pollaio che tanto alza gli ascolti dei programmi televisivi. Vi sembra il momento, davanti ai civili ucraini stuprati, uccisi e torturati, di fare tutti insieme coccodè e chicchirichì?