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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
da fb, ANTONIO SERRA (a cura di Bruno Baglini red VdS)
MOBBING DI STATO

12/4/2022 - 9:05

MOBBING DI STATO


Ormai da dieci anni mi chiedo come ci si possa sentire nei panni di #MatteoRenzi, fatto oggetto di un attacco concentrico, violento, implacabile e ossessivo da parte della #stampa, della #magistratura, della #scuola e del mondo politico.
Me lo chiedo da uomo e da padre, prima che da politico e da militante di #ItaliaViva. Mi chiedo cosa possa aver mosso questi #poteri dello Stato e della Repubblica contro un uomo: un Uomo solo, perché la solitudine è la dimensione esistenziale di chi fa politica alla luce del sole, portando sulle spalle il peso schiacciante delle proprie azioni politiche.
Amato dalla base di un partito nato per innovare innestando coraggiosamente la tradizione cristiano-democrarica con quella marxista socialista e post comunista; osannato come homo novus dai settori più disparati della comunità nazionale, che gli diedero alle elezioni europee il 40% dei voti; coraggioso legislatore capace di rimuovere i ritardi storici nel campo dei #diritticivili; interlocutore senza complessi dei leader delle più importanti democrazie del mondo.
E poi: trattato come un corpo estraneo da chi lo aveva eletto segretario con un plebiscito, avversato dagli stessi compagni di partito nostalgici del 20%, e poi odiato dagli stessi sostenitori che in parlamento votavano compatti ogni iniziativa legislativa del governo su #riforme, #scuola e #lavoro; e quindi tradito dal suo partito nel #referendum del 2016, proprio quando andava a compimento un disegno di riforma dello Stato, che avrebbe superato i rapporti conflittuali tra Stato e Regioni, rinnovato gli schemi di governo inefficienti e obsoleti, ridato ossigeno alla politica attiva dei cittadini con nuove forme di partecipazione diretta alla vita pubblica.
Mille giorni di governo illuminato, con una leadership determinata a condurre fuori dalle secche il Paese, imbrigliato nei fondali limacciosi di privilegi medievali, per guidarlo nel mare aperto, verso nuovi orizzonti.
Perché tanto #odio contro quest'uomo? Perché tanto malanimo, tanta acredine?
Per paura di perdere posizioni di potere (magistratura), di dover sottostare a giudizi di merito (scuola), di vedere sorgere un nuovo #Centrosinistra capace di superare il nostalgismo verso un passato segnato da sconfitte clamorose?
Probabilmente tutto questo, cui si aggiunge l'inveterata allergia nazionale al buongoverno e all'odio verso chi vorrebbe il cambiamento e quindi il sacrificio del proprio "particulare".
Forse aveva ragione chi, rispondendo ad un giornalista inglese che gli chiedeva se fosse difficile governare gli italiani, rispose: "Difficile? No, è semplicemente inutile".
#Renzi non è una caso "politico". È lo specchio dei tempi che viviamo.
È l'esempio di un #mobbing generalizzato, dell'accerchiamento di una preda da parte dei lupi feroci decisi ad annichilirlo e divorarlo, dell'accanimento mediatico da parte dei professionisti dell'odio, dei persecutori fanatici e prezzolati.
È l'esempio di uno #stalking senza tregua, in cui la vittima è pedinata in ogni suo passo, sorvegliata con opprimente insistenza anche nella sua casa, nei suoi affetti, nei suo viaggi.
Esempio di #persecuzione, di #violenza, consumate nel silenzio generale di chi dovrebbe vigilare sulla sana informazione e punire chi infrange la legge.
Nulla gli viene risparmiato.
Ed é odiato da chi, accusandolo di rappresentare una minima percentuale dell'elettorato, non sopporta che sia capace di sommuovere equilibri politici storicamente stratificati, di impedire alleanze spurie tra #populisti e #democratici, di spingere a maggioranze di governo efficienti.
Renzi rappresenta un bersaglio perfetto da inquadrare nel mirino dei cecchini e dei congiurati. Congiurati spinti contro questo leader dalla "sindrome rancorosa del beneficiato", dalla consapevolezza di essere stati tratti dall'ombra e dall'anonimato da chi ha superiorità politica; e dalla insopportabile consapevolezza di essere nella condizioni di debitore per sempre.
Nulla di nuovo sotto il cielo. È destino dei leader essere traditi, essere pugnalati nella curia. Aveva ragione Churchill quando, alla moglie che non sopportava la sua sconfitta alle elezioni pochissimo tempo dopo aver distrutto il nazismo, rispose quasi con noncuranza: "I popoli non hanno l'obbligo della riconoscenza".
Vero, ma qui si esagera.
Se per questo, é vero quello che Nenni diceva della politica, che era "sangue e merda".
Ma qui in Italia si vede solo la seconda.
Chi non vuole riconoscere le qualità di Renzi si rifugia nel patetico: "Sì, ma non é simpatico, è un narcisista, un egocentrico". Non ricordo che fossero simpatici #DeGasperi, #Togliatti, #Moro, #Nenni, #Craxi o #Berlinguer. E ricordo benissimo che nelle battaglie per il divorzio e per la scala mobile i leader scendevano in campo senza nascondersi, giocandosi il proprio futuro politico.
Si scambia la responsabilità delle proprie azioni con la loro narcisistica personalizzazione, la rivendicazione dei propri progetti politici con quella dell'egocentrismo dell'uomo "solo al comando". Che poi questo detto da chi si é formato sotto la cappa dello stalinismo, del berlusconismo e del grillismo, fa un po' sorridere.
Ogni leader degno di questi nome ha un disegno politico che persegue con decisione, con forte cipiglio. Spesso la diplomazia non basta e si va avanti a colpi d'ascia.
Sta qui la sofferenza e la difficile arte della politica, ma sta qui anche l'alta missione dell'uomo.
Renzi ha vinto #primarie, ha rottamato esponenti politici mummificati nel passato (pochi, secondo me), ha posto il parlamento davanti alle proprie responsabilità superando con spregiudicatezza trappole e steccati pur di far approvare leggi che resteranno nella storia della Repubblica.
Ha spezzato legami di potere e rendite di posizione. Ha pagato il suo coraggio.
Che sia stato tradito al traguardo aggiunge onore alla sua persona e disprezzo per i traditori.
È un homo novus, odiato da chi ne teme la capacità di intuire gli avvenimenti e di governarli.
Tanto avversato tanto e odiato da troppi per non pensare che abbia ragione. E per questo deve continuare nel suo impegno politico, certamente con il nostro aiuto e, perché no, del nostro affetto

Fonte: ANTONIO SERRA di IV
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13/4/2022 - 11:59

AUTORE:
vecchianese di s. Frediano

... anche stavolta mi sorbisco la solita tiritera. Mi sfugge cosa c'entri con il presunto mobbing di stato ma, fa lo stesso. Il presunto miglior politico d'Europa, se vuol continuare a fare politica, nel 2023, dovrà trovarsi un partito o una coalizione che lo sostengano davanti al corpo elettorale, non sempre arriverà S. Sergio a proporlo. Renzi ha ragione quando dice che le elezioni del 2023 saranno uno spartiacque; si, tra chi entra in Parlamento e chi torna a lavorare, o dovrà trovarselo. Basta aspettare.

13/4/2022 - 9:17

AUTORE:
BdB

...bocciata soprattutto da Bersani, ora si aveva oltre una sola camera decidenti, anche la certezza che con i nostri voti la sera stessa del voto si sapeva chi governava come in Francia e per i nostri sindaci e governatori delle regioni.
Disse il Bersani che con il 25/28% di voti non si poteva avere il 60% come nei comuni.
Con il doppio turno se nel primo non vien superato il 50% più uno, nel secondo ci sarà maggioranza e minoranza netta e per 5 anni certezza di governo.
Noi si è avuto due mesi di stallo dopo le votazioni politiche, poi Conte 1 e 2 e manca poco dopo aver avuto un governo giallo/verde, poi giallo rosso si rischiava un governo scureggiallo sostenuto dai raccattati e prestati con un Conte 3 Arcuri 2 e noi votanti 0.
Menomale che Renzi c'è e ci ha dato Mattarella 1° e 2° ed il miglior politico esistente in Europa come PdC

Poi altro capolavoro sotto inteso è stato chiamare alla responsabilità di governo la Lega per così Bettini, l'ideologo del PD si è attaccato al tram .
Esso diceva: o con Grillo altrimenti arrivano Zaia, Fedriga, Giorgetti e quelilì che governano da anni il ricco Nord e vengono regolarmente rieletti...caro Bettini chienti Laraggi e Lappe-Ndino ed il tris Conte appiedato Darenzi e dalle sue scalze truppe che nel 2023, non saranno ma sono spariti come neve al sole.

13/4/2022 - 8:40

AUTORE:
vecchianese di s. Frediano

Non so quanti anni abbia il sig. Serra, quindi mi scuserà se gli ricordo che ad ogni uomo politico di primo piano, viene sempre riservato " un trattamento speciale ". Nel senso che, nel bene e nel male, ci sarà sempre chi parlerà di lui. Non è un " trattamento Renzi ", è quello che è sempre stato. Negli Usa fanno pure di peggio. Pure Gesu Cristo era messo in discussione, quindi, figuriamoci il resto.
Come diceva Pietro Nenni, e come ha ricordato lei, la politica è " sangue e merda " e, aggiungo io, pure voti. Questa legislatura, che sta avviandosi alla fine, ha prodotto rendite di posizione che nel 2023 finiranno. Da lì si riparte, con meno parlamentari, e chi avrà voti sarà rappresentato.
Gambe in spalla dunque e posare i lecca lecca.

12/4/2022 - 9:47

AUTORE:
Bruno Baglini-del Direttivo PD Unione Comunale

...di appartenenza allo stesso partito da 53 anni continuativi anche se troppo spesso il mio partito ha cambiato simboli, bandiere ed uomini.
Dopo la morte di Enrico Berlinguer che a quel tempo solo "domeddio" decideva con un coccolone il cambio dei segretari del mio partito: Togliatti, Longo, Berlinguer ed infatti anche Alessandro Natta con un mezzo coccolone lasciò le redini del PCI ad Achille Occhetto che poi furono redini del giorno dopo perchè il poveretto non fu eletto a fine assemblea congressuale, i delegati erano tutti con il trolley già pronto per arrivare in tempo a casa per la cena (tenevano già famiglia).
Da migliorista mi aspettavo che eleggessero segretario del PCI Luciano Lama dopo Enrico Berlinguer, ma quelli più iscritti di me al partito dissero che era troppo di destra (forse già liberaldemocratico come me e prima di Matteo Renzi).
Dopo il "padre" di tutti noi comunisti ritenevo che la forte figura di Luciano Lama fosse non uno zio come il "bazzetta di Imperia" Alessandro Natta, bravissimo nello scrivere ma 'ntepaticissimo nell'esprimersi in pubblico, ed in TV con quelle orribili giacchettine a striscioline fini-fini che nello schermo TV riflettevano e pareva Nosferatu e per giunta con la dentiera traballante, con fischio compreso.
E va be' fu la prima forte delusione anche perchè dal 34% di Berlinguer si "cominciò a principià" la folle discesa fino al 25% di Bersani (con la parentesi di Valter Veltroni che riprese un buon 34% ma perse lo scontro diretto con Berlusconi ed il solito "baffino cacciatutti" lo liquidò.
Alle primarie votai Bersani e Cuperlo perché Renzi non lo conoscevo e se i pentimenti erano camice, ne avevo un armadio pieno zibillo perché il Bersani (al Senato con la legge elettorale porcellum) perse le elezioni politiche per avendo 10 punti% più di Berlusconi che "esso" non stava a pettinar le bambole come l'uomo di Bettola.
Alle seconde primarie PD noi vecchianesi votammo Matteo Renzi al 79% e più di una volta sommessamente a chi mi dice: cosa stai a fare nel PD se hai "ancora" simpatia per chi portò UN partito italiano dopo Fanfani oltre il 41%? e tutti gli altri renziani del PD che Zingaretti in accordo con Salvini voleva nuove elezioni per farli fuori...ed anche a Vecchiano gli ora ex zingarettiani volevano "la massima rappresentanza" (?).
Gli uomini cambiano e l'idea rimane e vedo che anche Enrico letta se vuole che mi firmi la nuova tessera si allontana da Conte e si avvicina ad un centro democratico comprendente "anche" chi ha mandato a casa sia Conte e Salvini e fatto venire Draghi a capo del nostro governo unitario per l'emergenza.

Capisco che chi, e se leggerà questa mia riflessione non farà ne caldo ne freddo e...credo sia come l'apprezzamento per i tagliolini al tartufo, c'è chi ci va matto (io) e chi li sbertuccia perchè sostiene: puzzano di scuregge come 'avoli.
De gustibus.

piesse: poi se fra i vecchi comunisti "nostrali" c'è qualcuno che mi vuole deferire ai probiviri per le mie "malefatte" di aver aiutato i sindaci di Calci, San Giuliano, Vecchiano ed il Presidente della Provincia a vincere, anche con il web 25 ore al giorno; che lo faccia, ci ritroveremo per la prima volta in assoluto davanti ad un tribunale politico dello popolo della sinistra unita che governa benissimo da anni la Valdiserchio; Corenzi et senza😂🤣😅
...e menomale Cherenzi non era più nel PD di Zingaretti, altrimenti col cavolo che il suo segretario (Zingaretti) gli avrebbe permesso di mandare a casa il governo Casalino/Arcuri-Conte.

buona giornata🥰
BdB