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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Umberto Mosso (a cura di Bruno Baglini red VdS)
Z, L’ALBA TRAGICA DI PUTIN

22/4/2022 - 8:42

                      Z, L’ALBA TRAGICA DI PUTIN

 

L’amico e compagno di lotta democratica e liberalsocialista, Aniello Borrelli, profondo conoscitore della lingua, della storia e della cultura russa, mi spiega il significato della lettera Z marcata sulle armi pesanti e i mezzi dell’esercito di occupazione russo in Ucraina.

Z, come Zaria, che in russo significa “l’alba di una nuova era”, quella di Putin evidentemente.Una nuova era che si presenta al mondo sui cingoli dei carrarmati, con la colonna sonora dei bombardamenti delle case e delle infrastrutture civili, con decine di migliaia di morti, violenze e stupri, deportazione di civili e saccheggi.

Tutto Z, made in Russia.

Può esserci una motivazione condivisibile o una giustificazione a tutto questo? Si può esprimere una, neanche tanto velata, comprensione dei crimini di guerra commessi da un esercito aggressore che ha portato la violenza fuori dai suoi confini e farlo in nome della pace?

Non riesco a credere ad una sola parola di pace detta da chiunque s’affanna e s’adopra ogni giorno per rilanciare le falsità della propaganda guerrafondaia di Putin. Di chi, contro il diritto internazionale, la storia e la cronaca, non chiede ai russi di deporre le armi e tornare a casa loro, “yankee go home”, ricordate? ma la resa dell’aggredito. Achtung! Banditi!, se vi consegnate non vi sarà torto un capello. Non credo alle parole di chi ci spiega che le sanzioni contro la Russia sono una barbarie dell’occidente, da revocare, e l’invio di armi alla resistenza ucraina è un crimine, sempre dell’occidente, contro la pace in Europa e nel mondo.Non credo alle parole di chi, anche quando versa una sola lacrima di pietà per il popolo ucraino, non accusa l’aggressore, ma il governo di Kjiv per averlo esposto al massacro dei russi.

Come la giri o la volti la responsabilità della guerra è sempre e solo degli Usa e della UE a loro asservita quindi, non avete neanche bisogno di dirlo chiaramente, per voi non è Putin a stare fuori posto in Ucraina, ma gli ucraini.In questa epoca di grandi capovolgimenti ideali, chi non condanna mille volte la guerra di Putin e non solidarizza col popolo ucraino che resiste guidato dal suo governo legittimo, spiace dirlo ma ragiona allo stesso modo dei nazifascisti da noi nel ‘43/’45. C’è solo da sperare che non se ne sia reso conto.Qualche esempio? L’eccidio delle Fosse Ardeatine fu provocato dai partigiani; quelli di Marzabotto o Sant’Anna di Stazzema furono atti di rappresaglia comprensibili in un clima di guerra che, si sa, è orrenda per tutti; porta San Paolo o le quattro giornate di Napoli furono episodi di una inutile resistenza contro forze soverchianti, non ci fossero stati si sarebbero risparmiati i morti.

Cambiate i nomi, dite Bucha, Mariupol, Mycolaiv o Kramatorsk, la storia è la stessa. Le parole di Putin come quelle di Kesselring. L’avrai, camerata Putin, la tua Ucraina?

Cosa festeggerete il prossimo 25 aprile?

Chi ricorderete quel giorno?

Quale invasore trovato canterete?

Io quel giorno festeggerò la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo che l’aveva distrutta. E ricorderò le formazioni partigiane che, con le armi, combatterono e vinsero la Guerra di Liberazione. Che fu guerra vera, combattuta con le armi da 233mila partigiani e 73mila che dettero la vita. Guerra, che iniziò come reazione di difesa contro l’occupante straniero e i suoi servi fascisti, ma poi si trasformò in attacco e resa dei nemici della democrazia. Da che parte sareste stati, amici miei pacifisti immaginari?

Da quella giusta, allora, lo so. Perché oggi non riconoscete al popolo ucraino lo stesso diritto a combattere ed essere aiutato a farlo contro l’invasore straniero? Perché pensate che Putin sia l’erede di un mondo che credevate più giusto? Quel mondo non lo era e comunque sia l’Alba della nuova era di Putin non è il sole dell’avvenire.

Di rosso ha solo il sangue innocente.

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