Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Non mi sono sentita di condividere con altri, tranne con Teresa ed i figli, la mia emozione per la sua perdita. Roberto ha detto che era un uomo buono …buono per il mondo, per la politica, il sociale, gli altri. Perché lui era un uomo di grande intelligenza, equilibrio, competenza. Per niente una persona semplice. Possedeva lungimiranza ed era scevro da preconcetti e chiusure intellettuali. Altresì aveva un grande rispetto per le donne, credeva sinceramente nelle loro possibilità e le sosteneva. La parità di genere non è mai stata una conquista per lui, era una certezza. Io sono stata, come ha detto Teresa, una delle sue "bimbe“. Probabilmente quella che dal punto di vista politico lo ha deluso di più. Per lui sono diventata la prima ragazza segretario della sezione PCI di Migliarino, mi ha spinta ad una formazione politica facendomi frequentare la scuola di partito, prima a Roma alle Frattocchie, da cui ho rischiato di essere cacciata dopo il primo giorno, poi a Cascina.
Ha voluto che mi candidassi alle amministrative dell’82 ...
Difendermi deve essere stato arduo. Credo che con il mio impegno nel sociale gli abbia dato più soddisfazioni. In compenso ci sono state altre bimbe, che ha accompagnato e sostenuto nella politica locale, che lo hanno reso fiero. Lui era così, generoso nel concedere il suo sapere, immune dai ruoli e dalle cariche. Referenziale. Quando, una delle poche volte che si è arrabbiato con me, ha detto adesso basta… è stato immediatamente basta!
Mi mancherai, Mauro.
Daniela Vanni