Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
IL NO DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CALCI AL PROGETTO "CITTADELLA MILITARE" A COLTANO
Ieri sera in consiglio comunale abbiamo presentato come gruppo di centrosinistra una mozione sul tema della decisione del governo di costruire una “cittadella militare” nell’area di Coltano che ricade all’interno del parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli. Un intervento che tradotto in numeri significa un’area urbanizzata di quasi 73mila metri quadri, per un totale di oltre 445mila metri cubi di nuove costruzioni e un costo totale stimato intorno ai 190milioni di euro.
Una quantità tale di cemento che lo stesso comitato scientifico del parco ha dichiarato inammissibile e contro ogni norma vigente in una Area Protetta come quella del parco. Sulla non idoneità dell’area protetta del parco si sono espressi anche gli ordini degli urbanisti e degli architetti paesaggisti.
Il parco, e con esso il comune di Calci, rientrano nelle 14 riserve italiane del programma Man and the Biosphere dell’UNESCO, istituite per promuovere e dimostrare una relazione equilibrata fra l’umanità e la biosfera, e per le quali i soggetti pubblici e privati coinvolti devono lavorare a “progetti di valorizzazione delle attività umane come strumento di conservazione della natura, del paesaggio e della qualità della vita.”
Anche limitandosi a queste due considerazioni ci siamo detti fermamente contrari ad un processo che invece ha scavalcato completamente enti locali, associazioni locali, cittadini e piccole imprese agricole, e, avulso dalle interazioni coi fattori ambientali, territoriali, paesaggistici, e sociali dell’area, ha imposto dall’alto una opera di urbanizzazione monumentale.
Abbiamo votato questa mozione coi voti contrari della minoranza calcesana che l’ha definita un atto basato su congetture, bollando così come congetture le opinioni tecnico-scientifiche di botanici, agronomi, biologi, fisici, economisti, architetti paesaggisti, urbanisti.
Un atto politico, il nostro, sulla stessa linea di quello che in consiglio provinciale è stato approvato all’unanimità, dove siede anche una consigliera comunale di minoranza di Calci. Mentre il governo ha aperto una riflessione sulla base delle considerazioni della cittadinanza e degli esperti, la destra, conoscendole, cambia idea e vota contro un atto che poco tempo fa ha votato favorevolmente. Allora, a Calci come qualcuno a Pisa, dicano chiaramente che sono a favore della base a Coltano.
Per noi, in un'area protetta che è tale per assicurare la tutela dei valori naturali e ambientali, un qualsiasi intervento di cementificazione che alteri in modo significativo lo stato dei luoghi è da ritenersi incompatibile e inammissibile. E lo abbiamo detto e votato con orgoglio.
Per il gruppo Centrosinistra-Progetto Calci 2024,
Francesca Meneghini, capogruppo