Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose.
GIUSEPPE CONTE MASCETTI, ESPERTO DI “MONNEZZA” E IMPIANTI OBSOLETI.
Giuseppe Conte è riuscito a passare dalla fase dell’infantilismo politico a quella della decadenza istituzionale senza passare attraverso un seppur breve periodo di maturità tout court.
La sua ambiguità è stupefacente, ma lascia sbigottiti di più che molti lo considerino lucido.
Di politici inetti ne abbiamo visti molti. Lui appartiene alla categoria di quelli che, avendo evidentemente già prima del suo pescaggio una pessima concezione della politica, si è ingegnato per peggiorarla facendola diventare uno straccio per coprire le sue ambizioni sbagliate.
“In Italia” diceva Ennio Flaiano “il potere non si conquista, lo si raccoglie” e lui non ha mai digerito di esserselo fatto cadere dalle mani come il peggiore dei dilettanti e spende tutto il suo tempo per cercare di mettere in difficoltà chi ha raccolto l’Italia dopo averla ridotta a pezzi.
Ridemmo di gusto quando Ugo Tognazzi interpretò il Conte Mascetti con la sua “supercazzola”, nel film Amici Miei (1975), ma non avremmo mai immaginato che un giorno il Conte Mascetti si materializzasse nel Conte Giuseppe, che neanche L’IMMAGINA di Pietro Germi e Mario Monicelli avrebbero messo a Capo del Governo. Conte è il trionfo della supercazzola
.Ora pretende che Draghi, prima di incontrare Biden o Zelensky, riferisca al Parlamento cosa andrà a dire. “Non so quali sono gli obbiettivi dell’Italia”, dice trafelato davanti alle telecamere. E rosica, rosica, rosica. Come se lui, quando era PdC, avesse riferito preventivamente al Parlamento il merito delle sue chiacchiere con Trump, che gli valsero l’elogio pubblico e il titolo onorifico dell’Ordine di Giuseppi, o sugli accordi fatti con Putin sui militari russi in giro per l’Italia. Delle sue chiacchiere avemmo una minima prova col famoso fuori onda con Angela Merkel, imbarazzata difronte a tanta meschinità. Un vero statista italiano.
Ieri ha preteso che i suoi ministri non votassero il decreto dei sostegni alle famiglie e alle imprese sul caro energia perché conteneva la norma per la costruzione di un termovalorizzatore a Roma. Perché, dice, quella è una tecnologia “obsoleta”. Non sa di che parla. L’analisi dei flussi dei rifiuti a Roma ci dice che, pur spingendo al massimo la differenziata, come la nuova Giunta ha intenzione di fare, nel 2026 avremo ancora più di 700mila tonnellate l’anno di rifiuti indifferenziati che, dopo il pre-trattamento negli impianti tmb, dovranno essere inviati a incenerimento e a discarica.
Per smaltire i suoi rifiuti oggi Roma usa per la maggior parte impianti che si trovano fuori regione, con costi enormi e danni ambientali molto alti a causa delle emissioni di CO2 legate ai trasporti. La nuova Giunta vuole chiudere il ciclo secondo i principi di autosufficienza e prossimità, come da indicazioni della normativa nazionale di riferimento in via di approvazione. Per questo sono state valutate tutte le migliori tecnologie oggi disponibili per il trattamento dei rifiuti, e il termovalorizzatore di ultimissima generazione è sicuramente quella più sperimentata e affidabile. Produce energia e calore da riutilizzare ed ha l’indubbio vantaggio di eliminare gli impianti di trattamento intermedio riducendo drasticamente il ricorso alle discariche, quelle sì altamente inquinanti.
Roma non si può permettere una nuova paralisi, che sommergerebbe per sempre la Capitale sotto un mare di rifiuti. Ma questo Giuseppe Conte Mascetti non lo capisce, come per 5 anni non l’ha capito Raggi e il M5S.
A lui piace ascoltarsi dire “obsoleto”. Tutto qui.
Quello che gli salva l’autostima è che non hanno un sano e obbiettivo orrore di sé.