Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
SI SCRIVE PACE, SI LEGGE GUERRA.
Dopo oltre 70 giorni di guerra l’accenno iniziale alla costruzione di un movimento per la pace è svanito nel nulla. Non abbiamo manifestazioni oceaniche e finestre imbandierate come contro la guerra in Iraq.
Perché, allora, chiedere pace significava davvero opporsi ad una guerra sciagurata, dichiarata dagli Usa in base a motivazioni false, mentre oggi, se ci si dovesse mobilitare con lo stesso animo, sul banco degli accusati dovrebbe esserci la Russia di Putin, con le sue ugualmente false motivazioni. E questo i professionisti del pacifismo a senso unico non possono permetterlo.
Questo calo era prevedibile, perché non era mai accaduto nella storia dei movimenti per la pace che, con una guerra in corso, si mobilitassero grandi masse sulla base di un richiamo generico alla pace e dichiarando una equidistanza tra le parti in conflitto, come è stato nei primi giorni dell’aggressione russa. Nei movimenti pacifisti, a torto o a ragione, non c’è mai stata né può esserci equidistanza tra l’aggredito e l’aggressore.
A meno che, come nel caso della guerra di Putin, non si voglia coprire con un finto pacifismo la condivisione subdola delle ragioni dell’aggressore.Infatti nel giro di qualche settimana chi aveva iniziato chiedendo pace, senza condannare - se non sbrigativamente e pro forma - la Russia, è passato al chiedere la resa degli aggrediti, poi a condannare apertamente l’inutile resistenza del governo di Kjiv, filonazista e burattino manovrato da Usa e Nato, per approdare, definitivamente, a condividere la tesi russa della provocazione Nato e alla denuncia dei crimini dell’occidente ai danni del mondo intero negli ultimi decenni. Fine dell’equidistanza e inizio del tentativo di ripartire con un movimento pacifista che abbia un nemico da combattere.Il problema è che stavolta il nemico dei pacifinti è sbagliato.
Tutto qui.
I signori in poltrona nei teatrini, grufolanti nei narcisismi senili di Santoro, nelle falsità disonorevoli di Ovadia, nelle invettive retoriche di Guzzanti, dicono pace ma sostengono ormai apertamente le ragioni della guerra di Putin. Sono combattenti volontari, più o meno consapevoli, arruolati nell’esercito della guerra ibrida dichiarata dalla Russia all’occidente. La loro letalità non è inferiore a quella delle armi, perché la pressione politica che cercano di esercitare sul nostro governo, affinché elimini - anche in sede europea - quella sulla Russia, è esattamente ciò che Putin gli chiede, che si aspetta da loro e che gli serve per continuare il massacro sistematico del popolo ucraino.
Esagero?
Basta ascoltare i loro esponenti in TV o leggere cosa scrivono in rete.Quello che impressiona non è solo lo spaccio di falsi storici e informazioni mistificate. Di questo si può dibattere agevolmente, vista una sterminata bibliografia storica che li smentisce e le testimonianze sui crimini di guerra russi raccolte dalle principali agenzie internazionali indipendenti. Quello che fa orrore è che non spendano una sola parola di condanna per la Russia, che non commentino sdegnati un solo crimine di Putin, che invece di denunciarne gli orrori s’ingegnino a dubitarne, a negarli o peggio a giustificarli come effetti collaterali di una giusta operazione di denazificazione.Tutta la loro comunicazione è volta solo a rovesciare la responsabilità della guerra di Putin sull’occidente, sulla Nato, sugli Usa e l’UE asservita. Città rase al suolo, stragi di civili, fosse comuni, deportazioni, torture, stupri, saccheggi, tutto è scomparso dalla loro narrazione. Chi tace è complice e non ha nessuna credibilità se parla di pace.
Si può essere credibilmente pacifisti e di sinistra combattendo nell’esercito ibrido di Putin, il nuovo nazista? La mutazione antropologica di certa sedicente sinistra è compiuta, il suo filone massimalista si è ricongiunto con quello fascista dal quale si era diviso con la prima guerra mondiale.Animo, i pacifisti veri ancora esistono e troveranno una strada che non è quella dei bimbi di Putin. Bisogna avere coraggio, nervi saldi e speranza che “Non prevalebunt”.