Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
9 MAGGIO, AUGURI POPOLO RUSSO E SLAVA UKRAINI.
In Italia la guerra finì il 25 aprile 1945, quando l’insurrezione nazionale, proclamata dal Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) che comandava le formazioni partigiane, liberò tutte le maggiori città del nord costringendo alla resa tedeschi e fascisti.
Gli aggressori furono costretti a firmare la resa nelle mani dell’Esercito di Liberazione, che fino a quell’atto avevano definito di banditi.I partigiani combattevano con le armi sottratte al nemico e quelle inviate dagli alleati angloamericani. E vattelappesca se erano armi difensive o offensive. Solo due imbroglioni seriali come Conte e Salvini possono porre un problema del genere, unicamente per mettere in difficoltà il governo italiano difronte al mondo.
La Russia festeggia il 9 maggio la vittoria sul nazifascismo, alla quale dette un grande contributo con oltre 20 milioni di morti, 8 milioni dei quali erano ucraini. Nazisti anche loro e i loro superstiti? Non è il caso, qui e oggi, di entrare nel merito della conduzione del conflitto da parte di Stalin, che nella fase immediatamente precedente e nei primi due anni di guerra, fece scelte politiche assai discutibili, come del resto il governo Chamberlain nel Regno Unito, e veri errori militari dopo avere giustiziato, nella sua follia politica, il fior fiore dei generali dell’Armata Rossa.
Oggi si dovrebbe ricordare l’immane sacrificio del popolo russo e ucraino che contribuì alla svolta della guerra con la vittoria nella battaglia di Stalingrado, durata sette mesi tra il ’42 e il ‘43, raccontata con tutte le sue dinamiche, soprattutto umane, sociali e politiche, dallo scrittore ucraino Vassilij Grossman nel suo romanzo “Stalingrado”.
Purtroppo questo 9 maggio è funestato dalla guerra di aggressione che Putin ha portato in Ucraina. Una guerra vigliacca, dichiarata sull’onda della nostalgia di Stalin e condotta coi metodi di Hitler.
Inutile sfoggio di potenza militare oggi sulla Piazza Rossa, con un Putin non in grado di esibire uno straccio di risultato utile per la Russia, dopo migliaia di morti suoi, e che si copre di ridicolo spiegando che la sua è una guerra “preventiva” fatta per impedire l’invasione del territorio della Russia da parte dell’Ucraina e della Nato.Ridicolo, se non fosse tragico, come la satira paradossale di un comico televisivo nostrano. Ma cinici e in malafede quelli che, da noi, ripetono le sue tesi puerili e inverosimili.Putin è destinato a cadere con la guerra che ha voluto per coprire i suoi fallimenti politici, economici e sociali. Presto o tardi le dittature affogano nelle loro menzogne.L’Ucraina è solo il test di Putin per saggiare la capacità dell’occidente di resistere al suo disegno neo imperialista. Come sulla mancata vittoria lampo e l’inaspettata capacità del popolo ucraino e dell’occidente di resistergli, dovrà ricredersi anche sul suo progetto di asservimento dell’Europa che vorrebbe costringere, col terrore, a lasciare la Nato e ad allearsi con lui per costituire il progetto Eurasiatico che insegue da almeno dieci anni.Il vero obbiettivo strategico è destabilizzare l’UE, che Putin disprezza sopra ogni cosa. Per questo conta sui suoi amici di qui, dai finti pacifisti, agli spicciafaccende Conte e Salvini in cerca di voti. Sarà costretto a trattare quando i fatti lo convinceranno che non potrà vincere, né in Ucraina, né in Italia e in Europa.Questo è il nostro fronte oggi, per questo sosteniamo la resistenza ucraina.
La guerra in Ucraina rimarrà una macchia indelebile nella storia disonorevole della Russia di Putin, che spetterà al popolo russo cancellare pretendendo pace, democrazia e benessere, che né il comunismo sovietico prima, né il rigurgito stalinista di Putin dopo, gli hanno saputo garantire. Questo, invece, è ciò che garantisce l’UE ai popoli dell’est. E questo è insopportabile per Putin, terrorizzato dal confronto politico, economico e sociale che lo farà cadere.
Auguri popolo russo. Slava Ukraini.