Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
A causa della guerra dichiarata dalla Federazione Russa, ad oggi sono morti quasi 3.500 civili ucraini.
Almeno 238 di loro erano bambini.Sono oltre 6.000.000 gli sfollati accolti in Europa.
Persone che hanno perso tutto.Ma secondo il rapporto dell'ONU, le cifre sarebbero più alte: molte migliaia in più.La maggior parte delle vittime sono decedute a seguito dell'uso di missili e agli attacchi aerei. Al drammatico conteggio, si aggiungeranno tutti i morti di Mariupol, dove non si riesce ancora a ottenere informazioni certe.Sono state segnalate, inoltre, ripetute violazioni dei diritti umani, che si configurano di fatto come crimini di guerra: stupri, nudità forzate e minacce di violenza sessuale, prevalentemente a danno di donne e ragazze.
Le Nazioni Unite hanno infine documentato 204 casi di sparizioni forzate, dall'inizio dell'invasione russa. Putin e il suo folle piano di annessione sono responsabili di tutto questo.Ma il popolo ucraino resiste coraggiosamente, molti cittadini hanno imbracciato le armi per difendere il proprio paese, numerosi altri sopravvivono chiusi nei rifugi o sotto le fermate della metropolitana ormai da mesi. A Kiev e in molte altre città ucraine scarseggia il cibo.Non sono numeri, sono persone, che stanno vivendo una tragedia immane, che non ci può lasciare indifferenti.
Adesso basta!
Vogliamo la pace.
Foto da Life Underground in Bomb-Shattered Kharkiv, di Liz Cookman#6000sardine#pace#nowarucraina