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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

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di Matteo Renzi, senatore e presidente di IV
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Da un'intervista a Maria Elena Boschi
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Una "Pastasciutta antifascista"
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Pontasserchio, 18 luglio
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Pisa, 19 luglio
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di Alessio Niccolai-Musicista-compositore, autore
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di UM (a cura di BB)
“LA WAGNER”, L’ORCHESTRA DELLA BUONA MUSICA DI PUTIN, “BOTTINO, SOLDI E GODIMENTO”.

25/5/2022 - 23:57

“LA WAGNER”, L’ORCHESTRA DELLA BUONA MUSICA DI PUTIN, “BOTTINO, SOLDI E GODIMENTO”.


I mercenari di Putin del Gruppo Wagner, sono la rappresentazione vivente della mutazione del virus stalinista in nazista. Sulla divisa non portano le insegne della Federazione Russa, che li paga, ma accanto alla stella rossa sovietica esibiscono con orgoglio lo stemma della Waffen SS e una Runa vichinga che, dichiarano, simboleggia ciò per cui combattono: “bottino, soldi e godimento”.
Dove per godimento si devono intendere gli stupri di massa di bambini, donne e uomini, prima di massacrarli. Una lunga esperienza collaudata in Siria, Libia, Sudan, Mali che permette a Mosca di intervenire nel mondo millantando il suo non coinvolgimento e non turbare le coscienze pret a porter.
Come è accaduto nel 2014, quando i macellai della Wagner entrarono in Donbass, senza insegne russe ma armati pesantemente dal Cremlino, fingendosi insorti russofoni e istituendo le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk.
In quel caso la paga non è stata solo bottino, soldi e godimento, ma la nuova formula contrattuale che le sempre più esangui casse moscovite avevano già sperimentato in Africa, lo sfruttamento dei giacimenti di materie prime passate direttamente in concessione alla Wagner, divenuta una azienda di oligarchi armati per il putinismo.
Si è fatto un gran parlare del nazismo del Battaglione Azof. Le notizie raccolte dai corrispondenti sul campo dicono che ispezionati i corpi dei combattenti ucraini dell’Azofstal per verificare l’esistenza di tatuaggi nazisti, ne sono stati rinvenuti tre su oltre mille e cinquecento prigionieri. Se fosse solo questo il problema i mercenari della Wagner hanno scritto sul corpo frasi intere del Main Kampf.
E’ vero, il Battaglione Azof annovera molti ultranazionalisti ucraini. E’ vero, alcuni di loro si richiamano ad una tradizione storico – ideologica che, negli anni ’41 – ’42, portò i loro predecessori ad accogliere l’esercito di occupazione tedesco come liberatore dalla sanguinosa schiavitù dell’Urss.
L’Holomodor, la grande carestia pianificata da Stalin negli anni ’32 – ‘33, aveva fatto circa 4 milioni di morti, per fame o fucilazione e altrettanti per le conseguenze negli anni seguenti. In media almeno una vittima in ogni famiglia. Gli ucraini non avevano e non hanno dimenticato.
Sbagliarono gli ultranazionalisti, che ad un certo punto si trovarono tra due fuochi. La barbarie nazista e il cinismo dell’Armata Rossa, che in molti casi lasciò che i nazisti finissero il lavoro sporco con gli ucraini prima di avanzare.
Come a Babij Jar, dove i tedeschi trucidarono decine di migliaia di civili, soprattutto ebrei. I russi si girarono dall’altra parte, come gli olandesi dell’Onu a Srebrenica. Per questo di quell’onta non hanno mai voluto parlare. Il poeta sovietico Evtushenko passò molti anni in disgrazia per avere scritto una poesia di rimorso e vergogna su Babij Jar.
L’Ucraina di Zelensky vede un solo deputato ultranazionalista eletto in Parlamento. Il Battaglione Azof è stato reinquadrato nell’esercito regolare e il suo nucleo originario “diluito” con combattenti che non hanno nulla a che vedere col nazismo.
Resta il fatto che c’è una differenza netta tra le motivazioni dei combattenti dell’Azof e quelle che muovono i mercenari dalla Wagner. I primi combattono per l’integrità territoriale del loro Paese e liberarlo da un invasore straniero. I secondi per soldi e stupri.
Tuttavia alcuni filorussi nostrani preferiscono tacere sulle imprese della Wagner, come in numerose Bucha, ed enfatizzare il “nazismo” dell’Azof, un fenomeno residuale e del tutto marginale rispetto alle forze in campo.
Putin, oltre che essere il più grande patrocinatore dell’allargamento Nato, è il maggiore promotore dell’immagine del Battaglione Azof.

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