Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
QUELLI CHE “CHIAGNENE E FOTTENE”.
L’ambasciatore della Russia in Italia ha protestato perché i media italiani farebbero propaganda antirussa. E da Mosca, come al solito, minacciano sfracelli di cartapesta che vengono respinti al mittente.
Bluffano, sapendo bene che non sarebbero solo i loro missili a raggiungere le nostre città in 4 o 5 minuti, ma anche le loro. Capitolo escluso, dunque.
Bisogna capirli, sull’Italia hanno investito molto per una quindicina d’anni e ora quello che hanno speso lo rivogliono in dietro sotto forma di complicità politica.
Hanno sostenuto partiti e stretto amicizie promettenti con leader politici che credevano di cavarsela rilasciando, negli anni passati, dichiarazioni entusiastiche sulla politica di Putin. Mentre lui assassinava giornalisti e incarcerava oppositori battendo ogni record mondiale. Troppo facile.
Così i russi hanno preteso che rinunciassimo all’indipendenza dal loro gas. Pronti, hanno risposto i nostri campioni, che hanno tentato di chiudere la TAP “che non ci serve”, come raccontavano al loro popolo . Lo stesso popolo che, dopo avere votato negli anni precedenti la qualunque, allora strillava “lo Stato ci ha abbandonato”.
Nell’impossibilità di fare fuori la TAP i nostri cari leader sovranisti e populisti hanno ripiegato con lo stop alle trivelle, lasciando lo sfruttamento trasversale dei nostri giacimenti adriatici alla Croazia che ce lo rivende a caro prezzo. Il solito affarone grilloleghista.
Nel frattempo invitavano gli ideologi della conquista putiniana dell’Eurasia a insenare nelle loro scuole di partito e con lo scoppio della pandemia uno squadrone di militari, spioni russi, a “sanificare” tutti i nostri uffici pubblici. Compresi gli impianti militari e le stanze delle nostre istituzioni. La sanificazione dei cassetti a carico loro? No, a carico nostro! 3 milioni di euro da palazzo Chigi per farci spiare in tutta calma.
Intanto crescevano giornalisti, opinionisti, accademici, storici ed economisti da condominio moscovita che infestavano, a pagamento, le reti televisive pubbliche e private tessendo le lodi del piccolo criminale in via di sviluppo. Preparavano l’opinione pubblica ad accogliere le verità che gli Usa e l’UE ci hanno nascosto per decenni. La Russia è tornata ad essere il baluardo contro il nazismo incipiente che dilaga in occidente, del quale l'Ucraina è il suo cavallo di Troia.
Alla realtà aumentata l’arretratezza tecnologica della Russia risponde con la realtà capovolta. Che funziona.
Ora spetta a Conte e Salvini, sollecitati dall’altolà di Mosca, restituire i favori. Altrimenti ci arrabbiamo davvero, sostengono al Cremlino, e sapete cosa potremmo dire.
L’ordine è di mettere in difficoltà Draghi. La stessa cosa sta accadendo in Svezia, dove il governo socialdemocratico può cadere la prossima settimana sulla questione Nato/rifugiati kurdi che irrita Erdogan. A proposito, qualche pacifista da noi si ricorda dei kurdi?
Putin lavora per destabilizzare l’UE e, qui da noi, lo aiuta la schiera dei professionisti del putinismo on demand.
Le nostre TV ne sono piene in ogni canale e ad ogni ora. I portavoce del Cremlino parlano difronte a conduttori inginocchiati, si china la testa, tranne una o due sparute eccezioni, difronte all’arroganza.
Da noi abbiamo il pieno di quelli che, come dicono a Napoli, “chiagnene e fottene”. Quelli che, con la scusa degli americani peggiori di tutti, tengono bordone al più grande criminale politico degli ultimi 70 anni.
Complici che, mentre si fottono il popolo ucraino, piangono perché, come dicono i loro cervelli a Mosca, in Italia siamo tutti contro il popolo russo.
In Italia non siamo affatto contro il popolo russo. E’ Putin il più feroce nemico del popolo russo, che opprime e al quale sta cancellando la storia, la cultura e le la vita.
Non nascondetevi dietro il popolo russo. Restate acquattati dietro Putin, al suo establishment corrotto e rapace, alle menzogne che dice e che ripetete e alla morte che semina dopo la miseria. Mischiatevi ai conformisti nostalgici e godetevela qui, in santa pace. Il popolo russo è altro da tutto questo.
Siate onesti, continuate, ma risparmiateci il finto piagnisteo. Non siete vittime di alcunché, se non di voi stessi e della vostra crapula di potere importato.