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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Edoardo Fanucci
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Di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Di Umberto Mosso ( a cura di BB,red VdS)
Due motivi per votare 5 si

11/6/2022 - 7:06


2 MOTIVI PER VOTARE 5 SI’

Domenica prossima andrò a votare 5 Sì ai quesiti referendari e invito tutti a farlo con me.

So già che sarà difficile che si superi il quorum, ma non mi asterrò per questo. 

Nel merito dei quesiti non scrivo. Non perché non ne conosca le ragioni e non sia convinto della loro utilità, ma perché ritengo più importante sottolineare due punti che mi motivano fortemente ad andare a votare i 5 Sì.

In primo luogo, lo dico onestamente, lo farò per tigna civica. Contro chi ha fatto di tutto non per contestare nel merito i 5 quesiti, cosa del tutto legittima, ma per far fallire i referendum. Dalla mancata o pessima informazione, fino all’invito aperto all’astensione con motivazioni che ritengo offensive nei confronti dei cittadini e della loro capacità di decidere sancita dalla Costituzione.

Che cosa altro è, se non un incoraggiamento all’ignoranza e al disinteresse per la cosa pubblica, dire agli elettori che i quesiti referendari sono incomprensibili? O aggiungere che decidere su quelle questioni è roba da specialisti, che se ne dovrebbero occupare i parlamentari che paghiamo per farlo e non “rompere i maroni” ai cittadini che hanno altro da fare?

Come si può essere credibili nel parlare di democrazia, partecipazione, responsabilità civica, dopo avere detto una robaccia del genere per raccogliere l’applauso, come ha fatto Littizzetto, vigliaccamente, perché senza contraddittorio e usando del suo esclusivo potere di tribuna senza possibilità di replica essendo l'ultima puntata della stagione?

“Tigna”, contro una sentenza astrusa della Corte Costituzionale, che bocciando i quesiti sull’eutanasia, sulla legalizzazione delle droghe leggere e sulla responsabilità civile dei magistrati, che detto per inciso era stato ammesso, a Costituzione invariata, nel referendum – vinto – del 1987, hanno depotenziato l’appuntamento elettorale togliendo i tre referendum più attesi. Siamo pecore al pascolo.

“Tigna” con la quale andrò a votare contro chi ha fatto di tutto per non farmici/farci andare.

Saremo in pochi? Pazienza! In vita mia non sono mai stato dalla parte dei furbi e di quelli che piegano la testa.

In secondo luogo andrò a votare 5 Sì perché non mi faccio prendere in giro da quelli che dicono che questi referendum non sono risolutivi e che la vera soluzione è una riforma più complessiva della Giustizia che va fatta in Parlamento.

Lo so bene che i 5 referendum non sono risolutivi, ma sono anche stufo di sentire dire dai benaltristi recidivi che ci vuole una riforma più bla, bla, bla. E so bene che chi dice questo lo fa per far votare no o perché ci si astenga, ma non ha nessuna intenzione di fare la riforma che dice.

Sono gli stessi che hanno bombardato la riforma Cartabia, che l’hanno ridotta ad un simulacro inutile solo per fare una tana burocratica ai fondi del PNRR. Che infatti dicono che i temi veri da riformare non stanno neanche in quella. Sono quelli che sostengono che dopo fatti fallire i referendum bisognerà rimettere le mani pure alla riforma Cartabia. 

Fanno lo stesso discorso e molte sono le stesse persone che vollero far fallire il referendum Costituzionale del 2016 dicendo che, dopo, in 6 mesi avrebbero fatto la vera riforma, migliore di quella. L’avete vista voi? Chi vuole replicare la figura del fesso si accomodi.

Dunque, chi vuole che nulla cambi voti no o si astenga per far fallire i referendum. 

Chi vuole, invece, costringere il Parlamento a fare una riforma vera vada a votare Sì. Perché se c’è la possibilità concreta di fare una riforma della Giustizia sarà solo dopo che il voto referendario avrà abrogato almeno quei 5 punti, rendendo obbligatoria la loro riscrittura nel senso auspicato.

Solo questa è l’occasione per riformare la Giustizia.

Dunque, per me, questi due motivi, tigna per dignità di cittadinanza e riformismo concreto, fanno giustizia di qualunque disquisizione nel merito. Votate 5 Sì certi di fare comunque bene.

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13/6/2022 - 22:51

AUTORE:
Franchino

Nel senso che t'è andata male. Daje Umbe', manco il cane t'ha dato retta...