Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
IL PESO POLITICO DEI VOTI.
I voti si contano, ma subito dopo si pesano anche. Nel senso che la politica, quella buona, non è una scienza esatta, ma un’arte e può succedere che con due colori dipingi un’opera d’arte migliore di uno che ne ha usati venti o trenta. Vedremo i conti definitivi quando avremo il quadro completo di tutti i comuni e gli esiti dei ballottaggi.
Ma già oggi possiamo “pesare” gli effetti del crollo della Lega e quello, verticale, del M5S. E assieme a questo dato pesare la consistenza di alcune strategie politiche. Come quella del Campo largo, che sarebbe la traduzione elettorale dell’alleanza strategica del PD col M5S.
Una strategia che dovrebbe servire ad offrire agli elettori progressisti una alternativa, impropriamente definita di centro - sinistra, al centro – destra.
Nei comuni sopra ai 15mila abitanti, quelli di una certa rilevanza politica in questa tornata, solo in 26 su oltre 142 hanno presentato e sottoposto al voto questa alleanza. In tutti gli altri PD e M5S hanno corso in proprio e contrapposti. Negli altri 833 sotto i 15mila l’accordo col PD sarebbe stato raggiunto sono in una quarantina. Questioni locali, o localistiche, assenza organizzata di uno dei due partiti, soprattutto dei grillini, fatto sta che è difficile dire che il Campo largo, sul quale si era speso più Letta che Conte, abbia avuto un battesimo felice.
L’apporto del M5S al Campo largo, non chiamatelo centro - sinistra perché i grillini se ne adontano, si è molto ridotto rispetto alle aspettative di chi, nel PD, fa totale affidamento su di loro. In 15 comuni capoluoghi di Provincia il M5S raccoglie una percentuale di poco superiore al 2%.Dunque non reggono i numeri e questo fa calare il peso del Campo largo determinando una incognita che, ad un anno dal voto politico, rischia di pesare negativamente sullo schema di gioco al quale il PD si è, fino ad ora, costretto a stare.
Una incognita che si ingigantirà nelle prossime settimane quando arriveranno al pettine alcuni nodi politici fondamentali per una alleanza che deve chiedere il voto per governare l’Italia. Una incognita che, se il PD non risolverà, sarà ben chiara agli elettori democratici e riformisti. La destra incombe e il clima non è quello del voto per arginarla. Servono idee nuove e scelte coraggiose per batterla. Il M5S è sempre più una maionese impazzita. Senza una linea politica certa e mal diretto da un incapace rancoroso. Problemi sulla politica estera, più vicina a quella opportunistica della Lega. Problemi sulla politica economica, sulla quale ragionano a vanvera non avendo gli strumenti di base per capire cosa stia succedendo in Europa e nel mondo. Insofferenza nei confronti di Draghi, che il PD dice di sostenere nel modo più coerente e forte, ma che Conte sostiene a chiacchiere, facendo concorrenza a Salvini. I due sconfitti.
La domanda che dovrebbe porsi il PD è: quale M5S arriverà al 2023, se ci arriverà?
Forse non è saggio puntare tutto sulle stelle cadenti. Forse il PD dovrebbe guardare altrove finché è in tempo.
L’area riformista e liberaldemocratica deve costituirsi superando il personalismo di Calenda e la sua fantasia di autosufficienza puerile e inconcludente. I giornaloni lo “pompano”, ma dove si è presentato col suo simbolo raccoglie in media il 5,2%. Forse sufficiente per accordarsi col PD e il M5S, ma non per rappresentare una alternativa al centro - destra. Ci vuole di più.
Italia Viva elegge sindaci e consiglieri comunali dove non ne aveva mai avuti.
Significativo il successo del candidato Sindaco, civico sostenuto da Italia Viva, che a Guidonia, il più grande comune del Lazio dopo Roma (90mila abitanti, più di Pistoia, Catanzaro, L’Aquila, Asti, Frosinone, Viterbo e Rieti, dove si è votato), va in vantaggio al ballottaggio contro il centro – destra. Lì il Campo largo PD – M5S è solo terzo.