Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
NAZISTA CHI?
Fa impressione l’anchorman russo Vladimir Solovyov, che prima vuole spiegarci con calma che l’Ucraina è in mano ai nazisti e che la Russia si sta difendendo da un attacco dell’occidente contro la sua esistenza, poi, difronte all’incalzare della contestazione di Vespa perde la pazienza, balbetta risposte inverosimili e infine ci dà dei nazisti.
L’Italia, l’UE, gli Usa sono tutti in preda al nazismo. Un delirio che racconta la distorsione, mentale prima che culturale ed ideologica, di una persona che ha perso il lume della ragione. C’è da sperare per lui che il suo sia un espediente politico in malafede e non una vera convinzione.
Lo stesso personaggio ha confermato, nel TG della sera, che circa 2 milioni di ucraini delle zone occupate dai russi, tra i quali oltre 300mila bambini, sono stati deportati in Russia. La notizia era stata anticipata dall’Onu con numeri addirittura inferiori a quelli annunciati ora da Mosca.
Dunque l’operazione speciale di Putin ha, nelle zone “liberate” dal nazismo, il suo preannunciato sviluppo “umanitario”, che prevede la rieducazione forzata della popolazione ucraina. In particolare per i bambini che, sottratti all’influenza nefasta dei genitori, dovranno imparare la lingua russa, dimenticando la loro e la storia della propria nazione. Che non esiste, come da anni sostiene il Cremlino, e va cancellata dalla loro memoria e coscienza prima ancora che dalla carta geografica.
Dobbiamo sorprenderci per il silenzio degli amici di Putin in Italia su questo esito barbarico della denazificazione che ritengono giusta? O dobbiamo abituarci a considerarli anime definitivamente perse non solo alla ragione, ma anche al senso dell’umanità?
La Corte Penale Internazionale, oltre che le organizzazioni per la difesa dei diritti umani, si stanno occupando anche di questo ulteriore segno della deviazione del governo russo dal diritto internazionale.
Ai crimini di guerra e contro l’umanità, dei quali ci sono prove che solo chi li compie nega e chi ne è complice non vuole vedere, potrebbe aggiungersi quello di genocidio, considerando che dopo la violenza, organizzata e di massa, contro la popolazione civile, ora la Russia mette in atto il programma di cancellazione dell’esistenza stessa di un popolo.
Quale prova più evidente di questa si può avere della colossale bugia sulla “denazificazione”? Se si continua a sostenere che l’Ucraina è in mano ai nazisti, come lo siamo noi e l’intero occidente, non è più ragionevole pensare che qualcosa non funzioni a dovere nella testa di Putin e dei suoi complici?
E se non si tratta di follia, ma di un puro calcolo politico – militare, come non provare orrore, prima di ogni altra considerazione geopolitica ed economica, per chi usa certi metodi e chi ne sostiene gli argomenti?
Anche i nostri sedicenti pacifisti pensano di vivere sotto il giogo nazista dell’occidente? Si sentono oppressi dal pensiero unico che combattono esprimendo liberamente l’opinione contraria su ogni media? Si sentono vittime di liste di proscrizione la cui esistenza è smentita dai fatti?
Si compiacciono del loro vittimismo, raccapricciante in confronto alla loro totale assenza di pietà per le vittime vere. Delle quali parlano solo per dire che non ci sono, inventate dalla propaganda occidentale, e quando diventano innegabili per sostenere che o meritavano di essere denazificate o sono vittime del loro governo nazista. E’ legittimo chiedersi cosa farebbero se la Russia decidesse di denazificare anche noi.
Ravvedetevi, siete ancora in tempo! Non prenotate il vostro posto virtuale sul banco dei criminali della Norimberga già aperta nella coscienza civile della gente comune. Non inaugurate un nuovo capo d’accusa, quello di pacifismo genocidario.