Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
LA GIOSTRA DEI CIALTRONI.
Draghi, come tutti, non è infallibile, ma fino ad ora non l’abbiamo mai visto fare una cosa inutile.
A quale scopo avrebbe dovuto chiedere a Grillo, che riceve per pura cortesia diplomatica, la testa di Conte, una delle teste più inutili che si defenestra, ripetutamente, da sola? Inverosimile, come tutta la costruzione di un trappolone da asilo infantile, il passaparola che parte con “elefante” e arriva a “marmellata”.
Capisco lo sconforto di Draghi che, tra un G7 e un vertice Nato, dove ha a che fare con leader e questioni mondiali, poi deve prendere atto di essere circondato da una manica di incompetenti che, non sapendo come uscire dal governo, imbastiscono un tentativo di finale da lite tra comari. Neanche il botto sanno fare da professionisti. Parliamo d’altro
A quanti ci chiedono perché saremmo così acrimoniosi nei confronti di Conte e del M5S rispondiamo che la nostra non è acrimonia, ma un atto di responsabilità a difesa dei cittadini italiani che, per dirla fuori dai denti, quella persona e i suoi seguaci hanno fatto cornuti e mazziati.
Volete un esempio della sua incapacità di chi lo ha sostenuto?
Ieri, difronte alla siccità, i superstiti degli inutili onesti, hanno sottoscritto alla Camera un Ordine del Giorno nel quale si chiede l’istituzione di una “cabina di regia contro l’emergenza idrica e per predisporre un piano nazionale di piccoli e medi invasi per lo stoccaggio dell’acqua piovana e fare fronte alla progressiva diminuzione delle piogge” etc.etc.
Tutte cose condivisibili, ma che dovrebbero inferocire i cittadini normali, perché la struttura che oggi chiede il M5S esisteva un tempo. Varata dal governo Renzi nel 2014, si chiamava “Salva Italia” ed era dedicata espressamente a risolvere le migliaia di problemi del dissesto idrogeologico. Dalle frane, alle esondazioni e all’uso corretto delle risorse idriche.
Per la prima volta nella storia repubblicana era stato messo in campo uno strumento, finanziato con primi 10 miliardi, dotato di risorse tecniche e professionali adeguate. Coi tempi della burocrazia italiana fu una specie di miracolo realizzare in tempi record la mappatura di tutte le criticità, con la collaborazione delle Regioni e dei Comuni, e aprire i primi 1445 cantieri.
Uno dei primissimi provvedimenti presi dal governo Conte nel 2018 fu quello di chiudere quella, oggi tanto agognata, cabina di regia, disperderne le forze, definanziare le risorse programmate disperdendole in mille rivoli a beneficio della spesa, per altri scopi, dei neoministri.
Oggi dovremo ricominciare tutto da capo, con quattro anni di ritardo che ci costano enormi problemi ambientali, economici e sociali. Che giudizio dare di Conte e del M5S?
Nel 2019 Renzi tornò alla carica presentando il Piano Shock, ricostruendo i mille rivoli di bilancio e indicando la disponibilità di circa 200 miliardi di lavori che avrebbero risanato il territorio, dato occupazione e rilanciato l’economia. A patto che qualcuno lo volesse, sapesse come far funzionare la macchina e non fosse solo interessato a chiacchierare in TV o nei social.
Fu irriso da un sopravvenuto che aveva scambiato Conte per un grande leader progressista e che a domanda rispose “beato Renzi che ha i soldi”, mentre i soldi stavano già, spersi e inattivi, nelle pieghe del bilancio dello Stato.
La stessa cosa avvenne col blocco delle ricerche del gas italiano e col tentativo di chiudere la TAP. Conte e seguaci ci hanno fatto il bel regalo di renderci dipendenti dal gas russo. L’imperativo era eliminare ogni progetto varato dal governo Renzi. Gli interessi dell’Italia non erano neanche un “di cui”.
Renzi fu geniale nell’uso della sua “cartuccella al 2%”, riuscendo con quella a cacciare un comprovato incapace e a mettere Mattarella in condizione di chiamare Draghi. Ma diciamoci la verità, la magia non è stata quella di far fruttare il 2% come fosse il 40%, ma quella di avere combattuto, nel pieno isolamento dall’establishment conservatore e sapendo che gliela avrebbero fatta pagare cara, solo puntando sulla forza delle idee e dimostrando anche agli avversari quale fosse il rischio, divenuto insopportabile per il Paese e quale l’interesse nazionale, di
Ma la battaglia non è finita. Questi tornano alla carica certi che i loro residui fans, rimasti a secco di acqua e col caro energia, non chiederanno il conto a loro, ma si chiederanno perché tanta acrimonia contro il povero Conte. Hanno combinato un disastro votandoli senza capire l'errore e ora pensano di cavarsela presentando Ordini del Giorno da vergogna.