Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
GRATTA GRATTA IL PUTINISTA VIENE FUORI LO SQUADRISTA.
La giornalista russa Maria Ponomarenko, detenuta a San Pietroburgo dal 23 aprile scorso per avere raccontato il bombardamento russo del teatro di Mariupol, quello con la scritta "BAMBINI", dove ci fu una strage dei civili che vi avevano trovato rifugio, da ieri è stata trasferita all’Ospedale Psichiatrico di Barnaul, nel territorio degli Altaj, in Siberia, a oltre 4000 kilometri da casa, circa 3 giorni di treno.
La sua colpa è quella di avere scritto la verità su Mariupol, confermata da testimoni oculari, dalle immagini satellitari e accertata da diverse organizzazioni internazionali che raccolgono prove sui crimini di guerra in Ucraina.
Il trattamento psichiatrico dei dissidenti, una pratica orrenda anche per gli ammalati veri, era molto usato in Urss fino a che non fu proibito da Gorbacev.
E’ stato reintrodotto da Putin, oltre 15 anni fa, come strumento degradante e disumano di aggravamento della condizione carceraria.
Una vendetta di Stato contro chi osa esprimere idee contrarie a quelle del dittatore, che opprime in particolare i giornalisti che vengono accusati regolarmente di diffondere notizie false e denigratorie per il loro Paese.
Come nel caso di Maria Ponomarenko, che per avere diffamato l’esercito impegnato a difendere la Russia dal nazismo risorgente in Ucraina, dovrà essere distrutta nell'anima.
Nel frattempo giungono notizie sulla detenzione di Alexei Navalny, condannato a 9 anni di carcere duro per “frode e insulti ad un giudice”. E' incarcerato da 1 anno e 7 mesi, dopo un processo farsa seguito all’arresto per il suo ritorno in Russia dalla Germania, dove era stato curato dall’avvelenamento con sostanze in possesso dell’esercito russo.
Navalny è rinchiuso nella prigione di Melechovo, nella Russia centrale, considerata una delle peggiori del Paese.
Ristretto in una piccola cella situata all’interno di un’altra che la contiene, allena la mente recitandosi il monologo dell’Amleto che ha memorizzato in inglese.
La sua rieducazione prevede, dopo 7 ore di lavoro di cucito, di sedere su uno sgabello più basso delle ginocchia e fissare un ritratto di Putin fino alla fine della giornata. La domenica non si lavora e si sta seduti su una panca, in una stanza, a fissare quel ritratto per 10 ore.
Le organizzazioni umanitarie indipendenti internazionali stimano che in Russia ci siano migliaia di persone detenute e torturare allo stesso modo.
Il rischio è altissimo, soprattutto per i giornalisti e per le organizzazioni russe impegnate per il rispetto dei diritti umani. Come quella delle madri che si battono per vie legali per richiamare i figli dalla guerra. Cosa consentita dalla legge, dato che non si tratta di una guerra dichiarata, come dice Putin, anche se le autorità intervengono terrorizzando chi fa domanda con ricatti di ogni genere perché la ritiri.
La sinistra, inanimata su questo e per questo ridotta da se stessa a cadavere, non ha mai speso una parola sulla repressione dei diritti umani in Russia, sull’assassinio di dissidenti, come gli oltre 30 giornalisti uccisi in era putiniana, a cominciare da Anna Politkovskaja. Vergogna assoluta.
Un silenzio tanto più complice se associato allo sdegno ipocrita manifestato per il caso Assange. Un caso controverso nel quale, indipendentemente da come siano state raccolte le informazioni, comunque sono state rivelate violazioni dei diritti umani da parte degli Usa.
La differenza tra il dissenso in occidente e quello in Russia sta nel fatto che le notizie rivelate da Assange sono state pubblicate con grande evidenza da tutti i principali media occidentali e nessun giornalista o editore è stato ucciso o incarcerato per questo. Anzi nei casi più gravi di violazioni dei trattati di guerra i responsabili sono stati puniti e rimossi. Il Segretario di Stato Usa, Powel, fece un’autocritica pubblica sulla questione delle armi di distruzione di massa inesistenti.
Aspettiamo da Lavrov la stessa autocritica sulla quantità di menzogne dette per giustificare la denazificazione a suon di crimini di guerra accertati.
Assange avrà un processo pubblico e non sommario. Il dibattimento sarà lungo e approfondito, i media di tutto il mondo lo seguiranno e tutti potremo farci un'opinione sulla fondatezza delle accuse e sulle ragioni della difesa.
Non è stato e non sarà così per le migliaia di Ponomarenko e Navalny in Russia. Ma si sa, chi dissente dal Cremlino è gentaccia di destra, attentatori nazifascisti contro il nuovo sistema antimperialista di Putin, che vuole liberarci dagli Usa e dalla Nato.
L’ho già scritto e lo ripeto, è chi pensa questo che ha ucciso la pace e la sinistra, con una regressione impressionante di 50 anni e un ritorno di infantilismo politico più prossimo al rimbambimento senile.
Ma soprattutto ipocrita e cinico. Roba di destra, reazionaria, insomma.