Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
È arrivato tranquillo verso le 10,30. C’erano già molte auto parcheggiate negli stalli ma lui non ha perso tempo a cercare un posto libero e si è diretto subito al parcheggio dei disabili accanto alla pizzeria della rotonda lasciato vuoto per le persone in difficoltà.
Ho atteso per vedere scendere un disabile ma quelli che sono usciti dall’auto erano persone normalissime, dotate di tutta la salute e le abilità motorie di persone sane. Un marito, una moglie e una ragazzina con in mano un palloncino giallo gonfiato. Scrivo questi particolari nel caso il soggetto leggesse questo articolo e si vergognasse di essere stato scoperto.
Sì, perché l’auto era perfettamente munita del tagliando esposto degli invalidi che permette a queste persone svantaggiate di avere il conforto di trovare posti auto liberi creati appositamente per loro.
Forse a casa ha veramente un disabile di cui occuparsi, quella mattina incombenza lasciata ad altri per venire un giorno al mare, ma il vantaggio del parcheggio non è rivolto all’auto ma alla persona, in questo caso non presente.
Occupare questi posti lo ritengo una delle cose più vergognose che essere umano possa commettere spesso senza avere consapevolezza ma anzi considerandosi uno di quelli che vengono comunemente e impropriamente chiamati furbetti, persone indegne e incivili che utilizzano un giusto privilegio in maniera impropria senza sentirne la vergogna. Anzi trasmettendo anche alla propria figlia questo incivile comportamento.
Vorrei sollecitare con questo mio articolo anche un controllo da parte della Polizia Municipale considerando la semplicità della scelta del guidatore che potrebbe indicare un uso ripetuto del falso privilegio.
Nick