Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
La vita ha inizio nell’oceano.
Gli esseri umani si formano nel liquido Amniotico, nel ventre di noi Donne.
La Vita nasce dall’Acqua e grazie all’Acqua continua il movimento degli esseri viventi, nell’Acqua troviamo una profonda connessione con il nostro sé. L’Acqua genera un’armonia organica, pulsante con noi, le altre persone e l’ambiente. A livello simbolico “l’immersione nell’acqua” è un’esperienza di rinascita, di purificazione per gli esseri umani.
Noi Donne siamo legate in modo profondo con l’acqua sin dalla notte dei tempi, il nostro creare la vita stessa è fonte generatrice di ogni essere, ci porta ad identificarci con questo elemento della natura e sentirci le custodi di questo bene prezioso un sapere che si è tramandato fino ai nostri tempi.
In tutto il mondo si riscontrano testimonianze del fatto che le Donne sono state le vere amministratrici delle risorse idriche delle comunità, si sono sempre adoperate per un uso moderato dell’acqua, utilizzandola solo per i lavori domestici essenziali. Ma come sarebbe la nostra vita se ci ritrovassimo improvvisamente senza acqua? Ci ricordiamo solo in momenti di siccità come sia necessario gestire al meglio questo bene prezioso?
Ormai da un po’ di anni ogni estate che arriva porta con sé le temperature sempre più alte, così calde e torride che la carenza di pioggia ci porta a manifestare su questo problema ambientale che riguarda tutto il nostro pianeta.
Si è visto che in questo ultimo mese molti comuni Italiani proclamano ordinanze per il risparmio dell’acqua potabile nelle case. Così anche nel nostro territorio è stata emessa una ordinanza che vieta di usare l’acqua potabile per annaffiare gli orti, riempire le piscine ecc.. e consiglia di: fare la doccia e non il bagno in vasca, usare il frangi flusso nei rubinetti, usare programmi economici per la lavatrice e lavastoviglie e a pieno carico, non far scorrere l’acqua dal rubinetto quando ci laviamo i denti e usare lo sciacquone con parsimonia.
Ma perché dobbiamo pensarci nei momenti in cui siamo dentro l’emergenza e non fare progetti e azioni a lungo termine per risolvere, o almeno diminuire le difficoltà che incontriamo sempre più spesso negli anni?
Perché individuata la problematica, i Comuni, la Provincia, la Regione non investono denaro incrementando la manutenzione e la riorganizzazione della rete idrica del territorio? I Comuni si potrebbero impegnare a facilitare con incentivi opportuni il recupero in cisterne dell’acqua piovana raccolta dai tetti, a favorire la costruzione di pozzi adeguati per le lavanderie e gli impianti per il lavaggio delle macchine. Le autorità competenti perché non incoraggiano le famiglie a ripristinare pozzi nei giardini e gli orti? Nelle campagne, potrebbero suggerire agli agricoltori come si faceva una volta di scavare dei bacini di raccolta acqua per poi utilizzarla per la irrigazione dei campi e l’abbeveramento degli animali.
Insomma utilizzare l’acqua non potabile per tutti quegli usi consueti legati ad uso non direttamente alimentare sarebbe un bel respiro ecologico ed economico.
Seppur il nostro pianeta sia ricoperto per la maggior parte d’acqua, solamente una piccola parte di questa è potabile.
La mia riflessione mi porta a pensare che sarebbe bene per il futuro avere 2 tipi di impianti idrici in ogni casa: uno per l’acqua potabile e uno non potabile così per meglio utilizzare e non sprecare l’acqua nostra risorsa di vita.
Rendere potabile l’acqua dei nostri acquedotti è molto costoso ed è insensato poi fare di questa acqua così trattata un uso improprio.
Il doppio regime di acqua potabile e non potabile in una stessa abitazione è già in uso in altre nazioni, perché non migliorare anche il nostro paese, territorio…nazione?
La mia preoccupazione mi ha portato a scrivere questo articoletto, forse potrà far riflettere chi lo leggerà su come sta utilizzando l’acqua nella propria vita e nella propria famiglia, magari si potrà chiedere, come ho fatto io, se può fare più attenzione agli sprechi.
Paola Magli