Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Leggo su Internet di un albergo abbandonato e chiuso nel 1987 e diventato ormai un rudere.
Mi soffermo e i ricordi si affacciano prepotenti alla mente
Montebelluna in provincia di Treviso primi anni '80: giusto quaranta anni orsono.
Albergo Al Gallo a conduzione familiare due anziane sorelle con la graziosa nipote a gestirlo.
Si respirava aria dello scorso secolo: pulizia, ordine, mobili di antiquariato, stampe d'epoca e vecchie foto del locale alle pareti, tovaglie e trine ovunque.
Posto accanto alla stazione ferroviaria era ritrovo di rappresentanti, uomini d'affari e turisti. Montebelluna era un importante distretto di produzione di stivali per gli sport sciistici e motociclistici.
Vedere adesso questo scheletro ridotto a rovina mi rattrista molto.
Vi soggiornai spesso in quel periodo trovandomi bene e incontrando persone con le quali durante la colazione mattutina o alla sera di fronte all'unico televisore posto nella sala del bar scambiavamo parole e ricordi.
Il più interessante lo ebbi con un signore basso di carnagione scura, baffetti e capelli ancora grigi nonostante l'età avanzata, ben curato nell'aspetto e negli abiti.
Mi ricordai che anche Arturo Silvestri era nato in provincia di Treviso e raccontai la mia frequentazione della sua casa a Pisa essendo un compagno di scuola di suo figlio.
L'uomo si alzò e mi venne accanto sorpreso e sorridente.
Mi disse che era stato un arbitro di calcio e che aveva avuto modo di arbitrare Arturo prima che approdasse al Milan e poi alla Nazionale.
Mi narrò della correttezza del giocatore nonostante fosse un difensore arcigno tanto da meritarsi l'appellativo di Sandokan.
Altri tempi, altro calcio e soprattutto altri uomini che onoravano prima di tutto la maglia che indossavano.
Spesso si visitavano i luoghi vicini e ricordo che andai nel cuore del Cartizze per rifornire la cantina del mio indimenticabile Direttore Commerciale della società per la quale all'epoca lavoravo.
Il Rag. M. era un vero intenditore ed apprezzava gli aromi dei frutti per i quali il vero, unico, raro e costoso vino della zona era famoso nel mondo.
Già all'epoca i viticoltori locali si lamentavano per la concorrenze sleale di produttori vicini che usavano il marchio con fraudolenza.
Si parlava di una differenza abissale tra la quantità che si poteva produrre nella zona a D.O.C e le bottiglie immesse sul mercato in numero assai maggiore.
Una sera andammo a cena con i miei collaboratori in un buon ristorante a Cavriè di San Biagio di Callalta.
Rimasi stupito di trovarmi di fronte allo Chef siciliano del Charleston perché era in corso una cena di gemellaggio tra i due locali.
Ero già stato a gustare la rinomata cucina nella sede del locale in Piazza Ungheria a Palermo.
La mia curiosità sui luoghi, personaggi eventi storici e artistici mi avevano fatto conoscere questa bella piazza amata e frequentata da Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore dell'indimenticabile Gattopardo.
Non poté gustarne la cucina perché il locale aprì molti anni dopo la sua morte, ma avrebbe sicuramente apprezzato, passeggiando sotto i larghi portici, oltre al cibo i suoi arredi stile Liberty.
All'albergo Al Gallo è legato anche uno dei più curiosi episodi sul malinteso che si può creare tra l'arrivo di una telefonata di saluto di una moglie al marito commesso viaggiatore ...
La linea telefonica unica passava dalla reception e veniva inoltrata nelle camere o nella cabina comune al piano terra.
Al mattino, dopo la sveglia e la doccia si scendeva per la colazione per poi risalire a prepararci per la giornata lavorativa.
La cameriera al piano, mano mano che si liberavano le camere, entrava per iniziare la pulizia e il riordino.
Ero in sala intento a preparare la colazione quando un collega che stava scendendo le scale fu chiamato di corsa al centralino: la titolare lo pregò di rispondere alle concitate urla della moglie.
Cosa era successo ? All'uscita del povero collega dalla stanza la cameriera era entrata nello stesso tempo che era in arrivo la chiamata della consorte.
Dalla reception, non vedendo il cliente in sala, passano la linea in camera.. La cameriera contravvenendo agli ordini rispose e alla domanda "lei chi e ?" disse candidamente "la cameriera" .
Dopo un lungo colloquio a tre l'equivoco fu chiarito.
Alcuni giorni dopo, tornando sull'argomento, la cameriera ci svelò la risposta finale della moglie "dite tutte cos !" che ci fece sorgere qualche dubbio sulla fedeltà del marito.
Fine di una piccola pochade.