Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
La Lecciona.
Una porzione di territorio delimitato fra mare e via dei tigli e fra Viareggio e Torre del lago; molto conosciuta da una serie di fattori che vanno dalla particolarità della zona minidunale e dalla particolare clientela che la frequenta (ed ora istituzionalizzata).
La macchia attuale è in gran parte frutto dell’intervento dell’uomo. Infatti partire dal 1741 l’area costiera fu pesantemente rimboschita con pini e lecci, al fine di difendere le coltivazioni dai venti marini. Queste operazioni proseguirono fino agli anni ’60, quando si cominciò ad adottare un approccio più scientifico e a sostituire il pino con alberi più adatti all’ambiente. Nonostante queste intromissioni umane, sono state individuate qui numerose piante rare e addirittura alcune sottospecie endemiche.
È davvero miracoloso che questo grande bosco costiero, lungo oltre sei chilometri, si sia conservato senza troppi danni in un territorio la cui densità di popolazione è seconda solo a quella di Firenze. In parte ciò si deve alla presenza dal 1863 al 1944 di un grande balipedio militare, il cui ingresso era interdetto alla popolazione, e della Tenuta Borbone (esistente dal 1821 dal 1926). Successivamente, la nascita della coscienza ambientalista e l‘istituzione dell’area protetta nel 1979 riuscirono a salvare l’area prima che venissero apportati danni molto estesi.
Il comune di Viareggio rientrò in possesso dei terreni già parte della tenuta di caccia annessa alla villa solo nel 1926, dopo complesse vicende legali, come ci racconta un cippo marmoreo assai rovinato posto vicino al cancello della magione. In un documento dell’epoca si legge: “era stato violentemente usurpato alla municipalità di Viareggio nel 1818 per atto dispotico dell’allora duchessa di Lucca Maria Luisa, mentre l’importanza ed il carattere assunto dalla città reclamavano la destinazione ad uso pubblico della pineta come condizione essenziale per l’ulteriore futuro sviluppo dell’industria balneare e dei forestieri e come necessario elemento del suo miglioramento igienico e del suo incremento edilizio”. Quindi possiamo immaginare che senza la prepotenza della duchessa, la Pineta di Levante oggi non esisterebbe affatto.
Lecciona, Via dei lecci, tutto legato intorno a questo nome.
E cosa c’è di strano se la più vecchia pianta di Viareggio, oltre 500 anni, è un maestoso Leccio?
Pianta segnalata da Legambiente come albero monumentale in un servizio del 22 novembre 2014.
Questo "leccione" è inserito nell’elenco ufficiale degli alberi monumentali della Toscana (Legge Regionale 60/98) ed è citato nel “Catalogo degli alberi monumentali dell’Italia Centrale”.
Pensate che per abbracciare il suo tronco, ci vogliono almeno cinque persone! Ci pensate che ha resistito più di sua sorella Guercia nella tenuta Salviati?
Ora però ha bisogno di cure, una importante branca si sta staccando dal trono anche se si è cercato di provvedere con un “puntello” di travicelli!