Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Un'istantanea che merita di segnare un'epoca, quasi come lo scambio di borraccia tra Bartali e Coppi. Tra Pogacar e Vingegaard si realizza un gesto che vale il dito di Michelangelo in Cappella Sistina perché significa la riconnessione di un grande spettacolo come il Tour, soprattutto questo Tour, con lo sport. Il ciclismo, nella dimensione eroica di due ragazzi che cercano di superarsi, rischiano al limite, cadono e si rialzano, torna alla radice autentica, al rispetto per gli altri, alla gioia dell'impresa, a promuovere amicizia. Dopo la scivolata dell'avversario la maglia gialla attende, verifica, riceve la mano ed anche i complimenti e l'abbraccio alla fine da un altro grande, per una volta sconfitto. Questo ciclismo che torna sport, promuove i suoi protagonisti come la gioventù più bella, finalmente esempi da indicare ad una generazione.
✍🏻 Giancarlo Brocci