Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
“Ore 00.30 a ritmo del frevo la gente inizia a ballare, siamo in pieno Carnevale e qui non si scherza. Dall’unica pensione disponibile che siamo riusciti a trovare, si sente la musica a tutto volume uscire dagli impianti di amplificazione installati sopra i camion, nelle vie di Tamandaré. Questo piccolo villaggio si trova nello Stato del Pernambuco, regione del Nordest, in Brasile, a meno di mille km a sud dell’equatore.
Ore 2.30 la musica non si ferma, e non si fermerà fino alle prime luci del giorno. Mi giro e mi rigiro nel letto cercando di scivolare nel sonno, ma oltre alla musica anche il caldo gioca a sfavore.
Ore 4.30 la musica si sta addormentando, ma noi no, non riusciamo a chiudere occhio e ci viene la brillante idea di fare una camminata fino alla spiaggia…sembra che qui ci siano le spiagge più deserte del sud del Pernambuco, sarà bellissimo sentire la sabbia fresca sotto i piedi, immergersi nelle acque cristalline delle piscine naturali, il silenzio che ci circonda, il primo sole del giorno sulla pelle. Ma appena ci affacciamo sulla spiaggia, ci accorgiamo che altre decine e decine di persone hanno pensato, come noi, di fare una passeggiata in solitaria.
Dopo il primo momento di sconcerto, ci abbandoniamo alla bellezza della lunghissima striscia di sabbia bianca e del boschetto di palme da cocco, camminiamo per un tempo lungo e ci imbattiamo in una tartaruga marina, purtroppo morta.
Le ore scorrono e ci accorgiamo che alle 7.30 il caldo aumenta e il sole brucia, rientriamo e facciamo colazione, il resto della mattinata lo trascorriamo in piscina. Oltre le 8 del mattino è praticamente quasi impossibile mettere il naso fuori, il caldo è soffocante con i suoi 33°.”
Ecco i ricordi che affiorano alla mente in queste giornate di caldo asfissiante, improvvisamente mi sono trovata a riprovare le stesse sensazioni di quel lontano febbraio 2001, solo che adesso la temperatura qui raggiunge anche i 36° e la notte scende di poco e, soprattutto, non c’è la spiaggia a due passi da casa dove poter frescheggiare alle cinque del mattino, almeno non per me.
Daniela F.