Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Così la morte, questo spauracchio dal quale abbiamo tentato di fuggire dalla prima scintilla, improvvisamente è diventata Possibile. Ne abbiamo compresa la fattibilità. C'è. Non è più una cosa astratta, lontana, che riguarda altri e risiede Altrove. Si è avvicinata subdola, si è fagocitata le nostre false speranze e ha sferrato il suo colpo finale. Inesorabile. Abbiamo visto in faccia il Mostro e non abbiamo più paura. Anzi, vogliamo sfidarlo.
La morte ci obbliga a guardare con occhi diversi. Le cose, le persone. Ha tolto un velo di illusione. È tutto così reale, infimo, miseramente umano. Vorrei avere una gran fede. Non quelle che basta andare in chiesa la domenica e arrivederci e grazie. Di quelle indiscutibili, solide, incrollabili. Di quelle da affidarsi, appunto, in ogni istante della vita, nel bene e nel male.
Che se è un bene è un dono del Signore, se è un male è un dono del Signore lo stesso, perché lui sa quel che deve fare e lo fa girarigira perché è bene per me, perché lui sa di non potermi dare un peso più grande di quello che posso sostenere.
Una Fede così.
Io credo di essere molto spirituale ma non sono religiosa. Per me dio è fra gli alberi, che si innalzano verso l'alto e che tutti insieme sono una cattedrale a cielo aperto. Qualche anno fa ho avuto un'esperienza molto spirituale toccando un albero, una specie di viaggio lisergico di quelli che si leggevano ai miei tempi da ragazzina, ma in quel caso non indotto, una sorta di allucinazione che dal mio punto di vista era il contatto con un dio.
Prima di Luca.
Dopo di Luca invece l'esperienza più forte è stata vedere il suo corpo e avere la sensazione tangibile che lui non fosse più lì dentro. Come un involucro, una giacca, il bozzolo abbandonato di una farfalla.
Dio per me è tra gli alberi, tra le stelle, nel buio, nel profumo dei fiori, nel pulviscolo dorato che galleggia nella stanza quando entra da fuori un raggio di sole. Il mio dio è nella musica, nell' odore di trementina quando pulisco i pennelli, nel vento di primavera, nella pioggia. Magari è un dio che si tappa le orecchie sorridendo quando mi scappa un Cristo e una Madonna e mi accarezza la testa quando piango e mi ascolta comprensivo quando mi arrabbio con lui e mi abbraccia come un nonno.
Non so dove sia Luca adesso. Se avessi una fede incrollabile vorrei che fosse tra le sue braccia felice di esserci, perché anche lui come me una fede vera non l'ha mai avuta.
Invece nella mia visione spirituale Luca è nel vento che profuma di mandorle dolci.
Patrizia Falconetti