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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Circolo ARCI Migliarino-6 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Io, Medico (dr. Pardini e altri)
ANSIA

6/8/2022 - 17:09


ANSIA

I nostri nonni non avevano grossi problemi d’ansia perché la vita a quel tempo trascorreva con maggiore lentezza e l’orizzonte da cui provenivano le informazioni era ristretto al paese o al massimo alla città più vicina. L’arrivismo e il carrierismo erano limitati a pochi individui che avevano, per nascita o per merito, posizioni di comando. Oggi, con la trasformazione subita dalla società in cui sono aumentati impegni, fretta e competizione è divenuta purtroppo una delle malattie più diffuse e compete con successo all’insonnia e alla depressione. Anche i giovani, che sono comunemente definiti con l’aggettivo spensierati ed un tempo immuni, pagano a queste malattie un tributo molto alto.
 
L’ansia va in ogni modo distinta dallo stress.
Lo stress è un elemento quotidiano della nostra esistenza di cittadini dei paesi Occidentali, una situazione non completamente e assolutamente negativa che possiamo in certo qual modo controllare con opportuni accorgimenti tanto da trarne anche qualche beneficio.
Lo stress, infatti, libera dall’apatia, ci fornisce lo stimolo per fare di più e meglio, ci permette di raggiungere livelli d’attenzione e di concentrazione molto elevati anche se è importante saperlo controllare per non rischiare di precipitare nello stato d’ansia che è la sua principale manifestazione patologica. Questo può succedere quando lo stress è troppo elevato e continuo. Naturalmente ci sono persone più sensibili mentre altre appaiono più resistenti, ma il rischio di cadere nell’ansia è sempre presente per tutti.
 
Non sempre è facile riconoscerla ed inizialmente può presentarsi con disturbi vaghi, strani, ed anche il medico spesso non riesce a spiegarli in maniera logica, come un certo malessere che il paziente lamenta anche se non sa nemmeno definire. Molto spesso è presente insonnia, specie come difficoltà ad addormentarsi, e già questo può far nascere il sospetto della presenza della malattia. Possono essere presenti anche disturbi dell’appetito sia in senso di aumento che di diminuzione, con relativa variazione del peso corporeo.

 

Sintomi molto frequenti sono quelli a carico dell’apparato digerente con difficoltà alla digestione, mal di pancia, stitichezza. Sono i segni di un’ansia detta “somatizzata”, cioè non eliminata all’esterno ma interiorizzata, riversata sugli organi interni, specie su quelli addominali.
La diagnosi si fa quindi non con esami di sangue o altro ma semplicemente ascoltando il paziente che lamenta i suoi disturbi e con un semplice esame clinico che escluda la presenza di altre malattie.
 
La terapia si basa per prima cosa sulla riduzione o eliminazione delle occasioni di uno stress eccessivo. Molto spesso è in causa il lavoro o la famiglia e la prima cosa da fare insieme al medico è quella di riconoscere che i disturbi lamentati sono legati all’ansia ed operare affinché le occasioni che li generano diminuiscano.
 
Il lavoro spesso chiede molto in termini di tempo e di impegno, talvolta è difficile ridurre tale impegno per cui bisogna cercare di costruire dei luoghi alternativi in cui rifugiarsi.
Un luogo molto praticato e gradito per questi pazienti ansiosi è quello dello sport, non quello parlato, già presente fin troppo nella nostra vita, ma quello praticato. Lo sport, infatti, scarica le tensioni, fa socializzare, diverte, mette in forma. Qualunque sport va bene ma sono preferibili sicuramente quelli di gruppo, dove oltre l’attività fisica vera e propria si facilitano anche i rapporti personali spesso trascurati per la troppa fretta con cui viviamo le nostre vite.
 
Chi aveva precedenti interessi in qualunque campo, e che erano stati abbandonati per qualche motivo, viene stimolato a riprenderli, come la musica, i libri, i francobolli, il teatro ecc.
Vanno bene tutti, tutti sono utili allo scopo.

 

Molte volte la malattia è tanto banale che una chiacchierata con il medico o con gli amici più vicini unita alla raggiunta consapevolezza dell’origine dello stato ansioso, e magari anche ad una programmazione appena diversa della propria vita, sono sufficienti a sbloccare la situazione.
 
Se questo non dovesse verificarsi si può ricorrere a dei farmaci, le “benzodiazepine”, che sono degli straordinari farmaci antiansia.
La categoria è molto vasta ma le caratteristiche farmacologiche sono abbastanza simili per tutti: antiansia, sedativi, sonniferi, miorilassanti.
 
In ciascuno di essi ha prevale o l’una o l’altra di queste caratteristiche ma tutti si riconoscono in questa banale considerazione: una piccola dose è antiansia, una dose maggiore è tranquillante, una dose ancora maggiore è ipnotica (addormentante).
Sono farmaci veramente straordinari che risolvono molti problemi e funzionano subito dalla prima assunzione senza nessuna controindicazione grave o effetto collaterale importante ma vanno usati naturalmente solo nei casi più importanti che non si risolvono con le misure comportamentali suggerite prima.

Naturalmente la prescrizione e il dosaggio è compito esclusivo del medico di famiglia!

 
Sempre però per un breve periodo od in maniera saltuaria perché un loro uso continuo o prolungato può portare fenomeni di assuefazione e dipendenza difficili poi da risolvere.  
 

Per concludere e capire quanto importante possa essere questa malattia voglio riferire di una particolare forma d’ansia rappresentata dalla cosiddetta “ansia anticipatoria”. Un’ansia che, come dice il nome, anticipa la situazione generatrice di ansia e timore.


Tipico esempio è il fallimento di una prestazione sessuale in un giovane maschio al momento della conclusione di un momento di intimità. La paura della prestazione, di non essere cioè capace, di non essere all’altezza, la paura di essere giudicato anche in assenza di segni premonitori di deficit erettivo, può causare un tale stato d’ansia da far fallire la prestazione
La cosa può peggiorare in rapporti successivi perché il livello ansiogeno della situazione va aumentando memore del fallimento precedente.
Una situazione apparentemente grave ma che il medico può agevolmente risolvere con una convincente spiegazione del fenomeno coinvolgendo, se possibile, la partner che può avere un suo ruolo importante nel superamento del problema.
In aggiunta oggi si ci si può affidare anche a farmaci vasoattivi di sicura efficacia molto utili per superare un blocco di esclusiva natura psicologica.

 

La situazione di questa forma particolare di ansia in ogni caso può estendersi a molte altre situazioni come esami scolastici, colloqui, esposizioni in pubblico ecc., cioè tutte le situazioni che racchiudano in sé una forte carica emozionale che può condizionare fortemente la prestazione. Sono comunque situazioni di minore gravità perché legati a momenti specifici e non coinvolgono la totalità della vita del paziente.
 
 

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