Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
OLTRE IL LIMITE DELLA DECENZA.
Il comportamento politico di Letta e del gruppo dirigente del PD è indecente.
In primo luogo verso gli elettori, che vedono un partito mercanteggiare nel tentativo di mettere insieme tutto e il suo contrario, non per proporre una alternativa di governo alla destra, ma per sommare voti virtuali, come se gli elettori rispondessero a una mano invisibile che avrebbe già votato per loro.
Dalle mie parti si dice, di qualcuno che cerca senza speranza di trovare qualcosa che non sa neanche esattamente cosa sia, che “va cercando Maria per Roma”.
La Maria per Roma di Letta & C. è l’idea che i voti siano di proprietà dei partiti, che li possono vendere, comprare, affittare come una mercanzia e che ciascun proprietario possa giocarseli decidendo come e dove sommare i propri a quelli di qualcun altro secondo la propria convenienza.
Con la pretesa, in sovrappiù, di far passare questa convenienza per il bene comune del quale si sente investito.
Una pretesa ridicola, prima che drammatica per la democrazia, perché i voti non si sommano, se non dopo averli resi omogenei sulla base di un progetto politico comune. Ve ne accorgerete.
Qui, invece, siamo alla dichiarazione esplicita che ci sono ammucchiati di serie A, che forse possono trovare punti in comune per un governo, e ammucchiati di serie B, che non condividono alcun programma, ma partecipano alla scampagnata per fare numero, ricavandone un qualche guadagno da spendere altrove.
La scusa per questo comportamento indecoroso è la legge elettorale, che li costringerebbe alla partouze, pensando che gli elettori non siano interessati ad una proposta di governo, ma solo ad una fornicazione per procura, estemporanea e triste, spacciata come unico rito per battere quelli dall’altra parte.
Un comportamento indecente anche verso quegli elettori che pensavano che il PD fosse nato per essere il punto di riferimento maggioritario del popolo democratico e riformista, lo strumento per il cambiamento da affrontare con coraggio.
Oggi, invece di fare appello a quel popolo, che c’è, ma che il gruppo dirigente del PD non riesce più a vedere, invece di combattere a viso aperto, coi propri contenuti, contro una destra che nasconde grandi contraddizioni, spartisce i numeri virtuali con quattro amici pronti a darsela a gambe dopo che avranno preso il TFR.
Non si tratta solo di uno spettacolo indecoroso, ma di una mancanza di fiducia in sé stessi e negli italiani. E una assicurazione sulla vittoria della destra.
Hanno passato quasi tre anni dicendo che Renzi si sarebbe alleato con la destra, perché era di destra, poi che cercava solo visibilità e si sarebbe accontentato di qualche poltrona, poi che con un ministro in più si sarebbe sorbito Conte.
Vedrete, dicevano, alle elezioni verrà a cercarci per non rischiare di scomparire. Non è andata mai come prevedevano.
Renzi li ha costretti a combattere contro il sovranismo e il populismo. Mettendo prima alla porta Salvini, poi Conte, affrontandoli uno alla volta viste le poche forze.
Poi ha portato Draghi, senza volere nulla in cambio che non fosse un governo all’altezza del cambiamento dell’Italia e dell’Europa.
E oggi, a testa alta e schiena dritta, Italia Viva fa quello che non hanno avuto il coraggio di fare né il PD, né i liberali di FI o i così detti moderati di centro.
Berlusconi ridotto a fare la foglia di fico per coprire le vergogne della destra populista e sovranista, i centristi professionisti collocati dalla destra nella riserva indiana in cambio di qualche strapuntino.
Italia Viva mantiene l’impegno per il quale è nata, e rischierà l’osso del collo per dare rappresentanza non a numeri virtuali, ma ai cittadini interessati alla rinascita di questo Paese.
Senza etichette e senza rete, ma con coraggio, libertà e competenza. Questa è l'unica, vera, grande novità. Fateci caso.