Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
IL BLOCCO DEI PORTI LIBICI
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La Meloni ha proposto il "blocco navale" dei porti libici, per impedire alle carrette che trasportano i migranti di partire.
I profughi che arrivano dalla Libia non sono libici, se non in misura ridotta (il 10%).
Nel 90% dei casi è gente che viene da Mali, Mauritania, Etiopia, anche da più lontano.
Le loro famiglie vendono tutto quello che hanno per pagar loro il viaggio, altre volte si usa il sistema della lotteria.
Tutti gli abitanti di un villaggio comprano i biglietti, chi vince il premio, parte.
Attraversano il deserto del Sahara su camion sgangherati, pagando il passaggio.
Chi si lamenta per la mancanza di acqua viene picchiato, o abbandonato nel deserto.
Arrivati in Libia, sono catturati da una delle tante bande che si combattono fra di loro, nella guerra civile in corso nel paese.
Vengono tenuti prigionieri, finché le famiglie non mandano altri soldi.
Nel frattempo subiscono ogni sorta di sevizie..
Molti di quelli che arrivano qui hanno segni di torture.
Le donne vengono violentate, a volte restano incinte.
Il periodo di prigionia può durare anche a lungo, due o tre anni.
Le famiglie sono povere, ci mettono un po' per raccogliere i soldi per pagare il riscatto.
Se non ce la fanno, i profughi vengono venduti come schiavi.
Noi pensiamo che la schiavitù sia scomparsa, non è così, in molti Stati africani ancora c'è, in Mauritania è addirittura legale, in Libia si va diffondendo.
A comprare gli schiavi sono i proprietari terrieri, che poi li adoperano per raccogliere la frutta.
Chi è più fortunato, quelli le cui famiglie riescono a pagare il riscatto, si può finalmente imbarcare.
Su gommoni o pescherecci carichi fino all'inverosimile, che spesso fanno naufragio.
Meloni vorrebbe bloccare i porti libici, per impedire alle carrette di partire.
Non eliminerà il problema, quella gente rimarrà nelle mani degli aguzzini.
Verrà venduta come schiava, o utilizzata dalle bande come soldati, le donne verranno prostituite.
Tutto questo, per cosa?
Per impedire a quella povera gente di trovare un rifugio?
Secondo dati forniti dal Ministro degli Interni Salvini (governo giallo-verde), in trent'anni sono arrivati via mare, e sono rimasti in Italia, 750.000 persone.
Si dimentica spesso che per i profughi l'Italia è solo una tappa di un viaggio che ha come meta finale la Germania, il Belgio, la Svezia, o altri paesi dove c'è lavoro.
Spesso partono per raggiungere i parenti che sono già lì.
In Italia gli immigrati sono 5 milioni.
Arrivati via mare, 750.000.
Il 15%.
Se l'idea è, di bloccare l'immigrazione, si parte dal problema minore.
Il grosso degli immigrati arriva in aereo, con il visto turistico di tre mesi.
Una volta scaduto, restano qui.
È questo il modo utilizzato dalle badanti dell'Est Europa, ma anche da molti africani.
Chi non fa così, ed affronta il viaggio nel deserto e poi il terno al lotto della traversata in mare, è perché agli aeroporti non si può avvicinare.
La maggior parte degli Stati africani sono artificiali, creati dopo l'indipendenza sulla base dei confini amministrativi delle potenze coloniali.
Il più delle volte la popolazione è di etnie diverse, in guerra fra di loro.
C'è poi l'estremismo islamico che devasta questi paesi.
Ma perché questi profughi dobbiamo prenderli proprio noi? L'Europa che fa?
L'Italia è il paese europeo con il minor numero di profughi a cui viene dato asilo politico.
In rapporto alla popolazione, siamo il fanalino di coda, pari solo a Malta.
Ma oltre ai profughi politici ci sono i migranti economici, quelli che vengono in Europa per lavorare, e sfuggire alla miseria.
In Italia sono l'8,5% della popolazione.
Meno che in Germania (12,4%), e della maggior parte dei paesi europei.
Fa eccezione la Francia (6%), ma solo perché lì hanno lo Ius soli.
Un bambino nato in Francia dopo 2 anni è francese, non immigrato.
In Francia conteggiano come francesi i bambini che noi (ma anche i tedeschi) conteggiamo come immigrati.
Facevano eccezione i Paesi dell'Est, dove gli immigrati, economici e politici, erano meno che da noi.
Ma ora hanno accolto 2-3 milioni di ucraini.
Il 95% degli immigrati in Italia ha un lavoro regolare, paga tasse e contributi.
Il 4,5% delle entrate dell'Inps viene da loro, e serve per pagare le pensioni ai nostri vecchi.
Rinunciare agli immigrati significa dover tagliare le pensioni per quell'importo.
Senza contare i lavori che gli italiani non vogliono più fare, stare in fonderia alla bocca dell'altoforno, lavorare al "gancio della morte" nelle fabbriche di polli, mungere le vacche alle 4 del mattino tutti i giorni, domeniche comprese.
Sono tutti immigrati regolari.
E i clandestini?
Chi sbarca dalle carrette del mare non è clandestino, all'arrivo viene schedato.
E gli altri? Quelli che arrivano in aereo?
Nell' ultima sanatoria fatta in Italia (Governo Berlusconi, Ministro degli Interni Maroni) chiesero di essere regolarizzate 250.000 persone.
Su 5 milioni di immigrati, i clandestini erano il 5%.
È probabile che ora il numero sia più o meno lo stesso.
Un problema non enorme.
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