Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Elisabetta Salvatori alla pieve di Pugnano con il nuovo spettacolo "Un prete, due santi, un confine e 4.000 pezzi unici"
Il racconto del museo di San Pellegrino in Alpe. L'evento è nel cartellone del Settembre Sangiulianese
È fissato a sabato 3 settembre (ore 21.00) l'ultimo appuntamento della rassegna "Primavera/estate 2022" di Molina mon amour. Sul prato della pieve di Pugnano (via Statale Abetone 269, Pugnano, San Giuliano Terme), dopo due anni, torna in scena Elisabetta Salvatori con il suo nuovo spettacolo: "Un prete, due santi, un confine e 4.000 pezzi unici". Si tratta, riassumendo, del racconto del museo di San Pellegrino in Alpe e della memoria legata a quei luoghi.
Ingresso su prenotazione: 379 1913131.
La descrizione dello spettacolo, scritto e interpretato dall'attrice versiliese.
San Pellegrino in Alpe è un paese dell'Appennino tosco-emiliano; siamo in Garfagnana, terra aspra.
Poche case, su un'unica strada, che nei secoli è stata percorsa da pellegrini e mercanti e che segna il confine tra due province: Modena e Lucca.
La strada, per la gente di lì, divide tutto in due mondi: lombardo e tosco. Non c'è quasi niente oltre il verde e la natura, solo un grande edificio scarno che è lì dal Medioevo.
È il santuario dove riposano due santi: san Pellegrino e san Bianco. Se si entra si vedono, sono in un'urna di vetro, anche loro divisi dal confine: la testa nel Modenese i piedi nella Lucchesia.
Nel dopoguerra un giovane prete venne mandato lassù, ha la stessa età e la stessa testa dura di don Milani.
Due preti che non stanno chiusi in sacrestia.
Uno sui monti, nel nulla, ci fece una scuola, l'altro un museo. È una storia dove si incastrano tante storie: destini, mestieri, misteri, voci, viaggi.
È il racconto di un paese, ma soprattutto di un'epoca, gli anni Sessanta, e del cambiamento che percorse e riguardò tutti i paesi.
Tutte le iniziative della rassegna "Primavera/estate 2022" di Molina mon amour godono del patrocinio del Comune di San Giuliano Terme. Questo spettacolo è stato inserito nel cartellone del Settembre Sangiulianese.