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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Edoardo Fanucci
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Di Antonio Campo
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di Bruno Desidera
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di Matteo Renzi, senatore e presidente di IV
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Da un'intervista a Maria Elena Boschi
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Di Umberto Mosso (a cura di BB, red VdS)
Meloni in salita

28/8/2022 - 15:22


MELONI IN SALITA CI AIUTA PER LA SCESA.

Prima di rifilarci altre chiacchiere Meloni dovrebbe farci il resoconto di cosa ha fatto nei tre anni nei quali è stata ministro per la gioventù del governo Berlusconi, dal 2008 al 2011.

Stava seduta a palazzo Chigi, ma lì la sua chiacchiera e quella del centrodestra non ha funzionato.

Quello fu il governo della bancarotta dell’Italia, evitata in extemis dalla cacciata sua e dei suoi amici, l’unico della storia repubblicana che rischiò di non pagare gli stipendi agli statali.

Le uniche cose che le si ricordano è di avere tentato di bloccare l’attuazione del protocollo terapeutico concordato con la famiglia di Eluana Englaro, di avere provato, senza successo, a boicottare le Olimpiadi di Pechino e in seguito, di avere votato la riforma Fornero, per poi pentirsene dopo essersela fatta spiegare da Salvini, a modo suo, ovviamente. 

Ora ci vuole riprovare, facendo finta di essere arrivata ora e contando sul fatto che gli italiani dimenticano. 

Dopo quel resoconto, che aspetteremo invano dato che non fece niente di risolutivo, la seconda cosa che Meloni deve spiegare è come farà a mantenere il profilo europeista, del quale oggi si riempie la bocca, essendo presidente in carica del Partito dei Conservatori Europei.

Il gruppo che raccoglie tutti i partiti euroscettici, per usare un eufemismo, del Parlamento Europeo. Quelli che hanno sempre frenato la costruzione di una Europa forte ed unita.

Quelli che nei loro paesi comprimono i diritti civili, che mettono la magistratura a servizio del potere politico e limitano la libertà di stampa e di espressione, come in Polonia. O si dichiarano apertamente nostalgici dei passati regimi fascisti, come i franchisti di Vox in Spagna, nel cui congresso Meloni è intervenuta di recente raccogliendo una standing ovation per le sue idee che ha espresso al naturale. 

Meloni è presidente europea dei partiti di destra dei paesi detti “frugali”, quelli contrari alla fiscalità comune che ci ha consentito di avere i fondi del PNRR, i nostri avversari nella prossima battaglia per decidere se ripristinare o no, dopo la pandemia, la politica di austerità che non vogliamo ritorni.

Presidente di quelli che pochi giorni fa hanno votato contro la parità salariale tra donne e uomini, come ha fatto FdI, dimostrando che con Meloni l’unica parità tra donne e uomini è quella che lega entrambi alla cultura retrograda e patriarcale.

Prenda esempio dalla ministra Bonetti, che in un tempo di governo durato come il suo, ha varato e cominciato ad attuare il Family Act, che non è solo l’assegno unico universale, ma anche servizi e promozione della famiglia e sostegno all’occupazione femminile. 

Meloni non sa neanche di cosa si tratti. Ha proposto di rifinanziarlo in aumento, mentre questo è già stato previsto da Bonetti e finanziato dal governo Draghi che lei e i suoi amici, coi 5S, hanno fatto cadere.

E’ un pericolo farci rappresentare in Europa da una così.

L’Europa ci è stata utile e deve continuare ad esserlo, non è un tirocinio per apprendisti stregoni pagato con le tasse degli europei.

Dopo la leadership europea indiscussa di Draghi dovremo sottoporci a questa umiliazione?

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