Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose.
MELONI IN SALITA CI AIUTA PER LA SCESA.
Prima di rifilarci altre chiacchiere Meloni dovrebbe farci il resoconto di cosa ha fatto nei tre anni nei quali è stata ministro per la gioventù del governo Berlusconi, dal 2008 al 2011.
Stava seduta a palazzo Chigi, ma lì la sua chiacchiera e quella del centrodestra non ha funzionato.
Quello fu il governo della bancarotta dell’Italia, evitata in extemis dalla cacciata sua e dei suoi amici, l’unico della storia repubblicana che rischiò di non pagare gli stipendi agli statali.
Le uniche cose che le si ricordano è di avere tentato di bloccare l’attuazione del protocollo terapeutico concordato con la famiglia di Eluana Englaro, di avere provato, senza successo, a boicottare le Olimpiadi di Pechino e in seguito, di avere votato la riforma Fornero, per poi pentirsene dopo essersela fatta spiegare da Salvini, a modo suo, ovviamente.
Ora ci vuole riprovare, facendo finta di essere arrivata ora e contando sul fatto che gli italiani dimenticano.
Dopo quel resoconto, che aspetteremo invano dato che non fece niente di risolutivo, la seconda cosa che Meloni deve spiegare è come farà a mantenere il profilo europeista, del quale oggi si riempie la bocca, essendo presidente in carica del Partito dei Conservatori Europei.
Il gruppo che raccoglie tutti i partiti euroscettici, per usare un eufemismo, del Parlamento Europeo. Quelli che hanno sempre frenato la costruzione di una Europa forte ed unita.
Quelli che nei loro paesi comprimono i diritti civili, che mettono la magistratura a servizio del potere politico e limitano la libertà di stampa e di espressione, come in Polonia. O si dichiarano apertamente nostalgici dei passati regimi fascisti, come i franchisti di Vox in Spagna, nel cui congresso Meloni è intervenuta di recente raccogliendo una standing ovation per le sue idee che ha espresso al naturale.
Meloni è presidente europea dei partiti di destra dei paesi detti “frugali”, quelli contrari alla fiscalità comune che ci ha consentito di avere i fondi del PNRR, i nostri avversari nella prossima battaglia per decidere se ripristinare o no, dopo la pandemia, la politica di austerità che non vogliamo ritorni.
Presidente di quelli che pochi giorni fa hanno votato contro la parità salariale tra donne e uomini, come ha fatto FdI, dimostrando che con Meloni l’unica parità tra donne e uomini è quella che lega entrambi alla cultura retrograda e patriarcale.
Prenda esempio dalla ministra Bonetti, che in un tempo di governo durato come il suo, ha varato e cominciato ad attuare il Family Act, che non è solo l’assegno unico universale, ma anche servizi e promozione della famiglia e sostegno all’occupazione femminile.
Meloni non sa neanche di cosa si tratti. Ha proposto di rifinanziarlo in aumento, mentre questo è già stato previsto da Bonetti e finanziato dal governo Draghi che lei e i suoi amici, coi 5S, hanno fatto cadere.
E’ un pericolo farci rappresentare in Europa da una così.
L’Europa ci è stata utile e deve continuare ad esserlo, non è un tirocinio per apprendisti stregoni pagato con le tasse degli europei.
Dopo la leadership europea indiscussa di Draghi dovremo sottoporci a questa umiliazione?