Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
SLAVA GORBACIOV.
Si è spento un uomo che ha cambiato la storia del mondo. Un uomo coraggioso, che prese atto che il sistema che lo aveva prodotto come Segretario Generale del PCUS e Presidente dell’URSS aveva fallito il compito che si era dato nell’ottobre del 1917 e tentò onestamente di correggerne gli errori.
Non ci riuscì, perché le storture di quel modello erano strutturali e fu costretto a vivere il dramma, del tutto inedito, di dover combattere ogni giorno contro le perversioni di un sistema che era la fonte stessa del suo potere. Alla fine, arrivato al bivio tra la resistenza ottusa dei conservatori morenti e una prospettiva, seppure incerta, di democrazia, scelse quest’ultima, guidato da un unico assillo, la conservazione della Pace. Per questo, ieri come oggi, è maledetto dai cani ai quali aveva sottratto l’osso ormai spolpato del regime sovietico. Come Putin, il guerrafondaio che lo considera l’artefice della sconfitta storica dell’URSS che pensa di ricostruire in un bagno di sangue.
La foto che pubblico è del settembre 1991, scattata un mese dopo il fallito tentativo di colpo di stato contro Gorbaciov che, al ritorno dalla sua brevissima prigionia, aveva sciolto il PCUS ed era rimasto Presidente dell’URSS.
Ero su una terrazza dell’Università di Mosca e un ragazzo, per sbarcare il lunario, aveva messo due sagome a grandezza naturale di Gorbaciov e Elsin offrendo ai passanti uno scatto “storico”. La maggior parte sceglieva Elsin e il ragazzo fu sorpreso quando, per dargli un po' di commercio, gli chiesi di essere fotografato con Gorbaciov. Dandomi la foto mi disse che Elsin era il loro futuro migliore. Io gli risposi che glielo auguravo di cuore, ma venendo dal suo futuro gli consigliavo di stare attento, perché il rischio di essere “ridotti in marmellata” era molto alto per un popolo affamato e senza difese contro l’avidità della vecchia classe dirigente che andava riciclandosi con Elsin.
Ieri Anna Stepanovna Politkovskaja avrebbe compiuto 64 anni se non fosse stata assassinata nel 2006, a 48 anni, dal regime dispotico che denunciava. La “marmellata” che piace tanto agli amici italiani di Putin. Ma il mio avvertimento era debole, perché in quella condizione disastrosa era proprio il modello sovietico che ce li aveva messi. E Gorbaciov, nonostante il coraggio politico, la sincerità della Perestroika e la generosità umana, non era già più una speranza per loro.
Era solo l’ultimo, raro frutto buono di una stagione finita, perché già da tanto tempo era finita l’utopia del socialismo reale. Non fu Gorbaciov a seppellire quel sistema, ma fu esattamente il contrario.
Quello che ancora non riescono a capire i nostalgici della sinistra massimalista, che odiano chi oggi gli mostra la salma della loro utopia morta da decenni e sono convinti che chi lo fa sia l’assassino.