Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Addio Elisabetta.
La tua scomparsa segna la fine di un'epoca e non può lasciare indifferenti. Qui in Toscana, come ovunque nel mondo, eri molto amata e Pietro Annigoni, milanese ma fiorentino d'adozione, nel 1955 donò al mondo questo tuo splendido ritratto.
Tra i miei primi ricordi di bambina c'è anche la visita alla scuola dei Duchi Salviati di Migliarino, nel 1986, di un'altra Elizabeth: tua mamma, Elizabeth Angela Marguerite Bowes-Lyon, per tutti la Regina Madre.
Hai temprato il tuo carattere sotto la guerra, assumendo compiti in prima linea e sempre servendo la tua Patria. Hai affrontato con coraggio prove durissime, da Capo di Stato e da madre. E di recente anche da nonna. E hai dovuto dire addio all'uomo della tua vita, il Principe Filippo.
Per me sei sempre stata un esempio. Il tuo messaggio al Regno Unito e al Commonwealth durante la prima fase della pandemia resterà per sempre nella mia memoria, perché le parole sono importanti e quelle che hai pronunciato hanno sostenuto il tuo popolo e non solo con forza e amore.
Il nuovo Re avrà un compito di grandissima responsabilità, visto il drammatico momento storico che stiamo vivendo. Anche per questo mi sembra che senza di te siano sparite delle certezze.
Ci mancherai❤