Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
CONTE E’ DEGRADO POLITICO
Oggi Matteo Renzi va a Palermo per iniziative di campagna elettorali già programmate da tempo.
Nei giorni scorsi Conte aveva preparato il terreno sostenendo, in un tripudio di card del RdC sventolate come segno di voto di scambio, che se fosse stata abolita quella misura ci sarebbe stata la guerra civile.
Sapendo che Renzi sarebbe andato a Palermo, ieri ha detto ai cittadini palermitani “Renzi venga senza scorta a parlare di RdC”. Una vigliaccata da bullo di strada, ma che detta da un uomo politico che rifiuta di confrontarsi civilmente con Renzi su questo argomento, suona come la previsione certa di un atto sconsiderato che solo una scorta potrebbe contenere e che avrebbe tutta la sua comprensione.
Un avvertimento trasversale, provocatorio e minaccioso, in puro stile mafioso, che i cittadini di Palermo conoscono bene e combattono. Ma che i sostenitori di Conte evidentemente condividono.
Conte sa bene che la riforma radicale del RdC proposta dal Terzo Polo esclude che chi è impossibilitato a lavorare resti senza un sostegno economico. Quindi dice il falso quando accusa Renzi di essere contro i poveri.
Tuttavia la sua campagna elettorale a sud si riduce alla predicazione di odio contro Renzi, che addita alla gente come un loro nemico personale, fino giustificare preventivamente possibili azioni violente da parte dei facinorosi che fomenta in quel modo.
Sembra di sentire Trump nei giorni precedenti l’assalto a Capitol Hill. E ieri Conte ha superato il suo maestro.
Se oggi ci saranno disordini o violenze contro Renzi a Palermo Conte ne sarà il responsabile morale e politico.
Se non accadrà nulla, come c’è da augurarsi, e a Renzi non sarà impedito di esprimersi liberamente, Conte si confermerà di essere un ominicchio. La versione pezzente del suo amico Trump.
Conte non è il campione della lotta alla povertà, ma la personificazione del degrado politico e della povertà morale che produce e diffonde.