Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
CONTE AL FONDO DEL BARILE
L’irresponsabilità totale di Conte è senza limiti. Sta grattando il fondo del barile sollecitando gli istinti peggiori della società che vorrebbe governare promuovendo l’ignoranza, i pregiudizi peggiori, lo sperpero di denaro pubblico.
Nel momento in cui serve coesione sociale e uno sforzo unitario degli italiani lui è il principale fautore della divisione violenta e della disgregazione sociale. Vuole mettere insieme il ribellismo velleitario dei suoi professionisti della politica, la paura di perdere l’assistenza di chi non può lavorare, che nessuno toglierà, quella dei furbi che non vogliono lavoro, ma solo una parte del reddito di chi lavora, che senza di lui perderanno, quella dei criminali che non vogliono smetterla di truffare lo Stato usando le sue leggi sbagliate e ora liscia il pelo anche ai novax, dopo averlo lisciato ai filorussi, ai no termovalorizzatori e ai no rigassificatori. E lo fa in modo volgare, mentendo sapendo di mentire, contando sulla credulità “popolare” di chi preferisce affidarsi a un bugiardo incapace.
Quando se ne accorgeranno saranno loro a fargli fare la fine di Robespierre. La sua prospettiva per l’Italia è sempre più oscura. L’alleanza col PD, ammesso che abbia i numeri, ma non sarà così, presuppone un PD umiliato e ancora più subalterno. Potrà fare da stampella pretenziosa a Meloni, oppure lucrare qualche rendita di potere dalla destra, facendo le sue solite tre facce. Con una opposizione sguaiata nelle piazze, mellifluo in TV e “richiedente asilo” nelle segrete stanze del potere.
Non si era mai occupato di politica prima di quattro anni fa. E si vede dal suo classico atteggiamento da vecchio politicante della, così detta, prima Repubblica che gli italiani migliori credevano morto più di trenta anni fa. Baciamu le manu, patri.